Giuseppe Conte sale in cattedra, ma gli studenti protestano

Oggi pomeriggio, Giuseppe Conte ha fatto ritorno a Firenze, per incontrare il Luigi Dei, Rettore dell’Ateneo dove l’ex Premier insegna Diritto Privato.

Durante una lezione, in diretta in streaming, Conte ha dichiarato: “Questa giornata segna il mio ritorno nella comunità accademica fiorentina nella quale ho trascorso lunghi anni. Esperienza che mi ha arricchito enormemente, anche dal punto di vista umano. Ho accolto con gioia e emozione l’invito a tenere questa lezione. È una lezione che dedico a tutti gli studenti con l’auspicio che possiate affinare le vostre idee e progetti di vita”.

Gia dalle prima valutazioni empiriche – continua l’ex Premier – appare chiaro che, la tutela prioritaria della salute, ha consentito di difendere meglio anche il tessuto produttivo del Paese. E che le economie più resilienti, si stanno dimostrando quello in cui sono state introdotte adeguate misure contenitive del contagio accompagnati da interventi di sostegno alle famiglie e alle imprese”.

Le proteste contro Giuseppe Conte

studenti del Collettivo di Scienze Politiche, che protestano contro la presenza dell’ex premier

 

Intanto, alcune decine di studenti del Collettivo di Scienze Politiche, si sono riuniti davanti alla sede del Rettorato di Firenze, in piazza San Marco. Per protestare contro la presenza dell’ex Premier.

Non è possibile che, a un anno di distanza, dall’inizio della pandemia – ha spiegato Francesca Spazio del Collettivo – non sia stato ancora fatto niente per garantire il nostro diritto allo studio. E il rettore Luigi Dei preferisce organizzare questi teatrini con l’ex premier mentre a noi studenti non sono ancora garantite le lezioni in presenza. E questo lede profondamente il nostro diritto all’istruzione”.

Per i ragazzi del Collettivo, è “inaccettabile che, dopo un anno da Presidente, Conte torni a fare il professore come se niente fosseE che, anzi, il rettore si pieghi a lui dandogli momenti di visibilità e cercando di trovagli spazi. Invece che pensare a quello di cui gli studenti hanno bisogno”.

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