Gli analisti di Goldman Sachs, guidati da Cormac Conners, in uno studio riportato da CNBC, scrivono che, contrariamente a quanto si poteva immaginare, dopo un anno caratterizzato da inflazione, tensioni geopolitiche e stretta sui tassi d’interesse, una larga quota di fondi comuni d’investimento finora ha battuto i rispettivi benchmark di riferimento.
I fondi comuni gestiti da investitori professionisti, a fine 2022, potrebbero registrare il miglior anno da una decade a questa parte. Secondo l’analisi, da gennaio ad agosto 2022 il 50% dei fondi comuni ha battuto il mercato, una quota importante rispetto alla media del 34% degli ultimi 10 anni. Una performance che, secondo gli analisti di Goldman Sachs, è dovuta principalmente alla “più veloce rotazione verso il cash dai tempi dell’ultima crisi finanziaria“.
Secondo lo studio, il 2,4% dei portafogli dei fondi comuni gestiti da professionisti è allocato in casi, contro l’1,5% di inizio anno. Tuttavia, lo stesso report sottolinea come non tutti i fondi comuni stiano ottenendo buoni risultati. Quelli molto esposti a titoli growth, per esempio, rischiano di registrare una delle peggiori performance di sempre. Il problema, in questo caso, è una selezione probabilmente sbagliata nel settore tech.
Al contrario, chi ha dato spazio in portafoglio ad Apple, per esempio, ha avuto ritorni significativi, visto che il titolo da inizio anno ha superato del 7% l’S&P 500. Nel dettaglio, finora i gestori hanno sovrappesato nei rispettivi portafogli titoli come Tesla, Apple, Amazon, Microsoft, Nvidia e Alphabet mentre l’atteggiamento verso Meta è rimasto neutrale. Molti hanno dato spazio anche a Berkshire Hathaway e Netflix, quest’ultima reduce da un forte calo ma pronta invertire la rotta degli abbonati.
Nei portafogli dei fondi comuni è aumentata l’esposizione anche su Advanced Micro Devices e NXP Semiconductors. È stata ridotta, invece, l’esposizione su titoli ciclici come industria, energia, materiali e finanziari. Saleforce è il titolo che è stato più ridimensionato in portafoglio seguito da Linde, Abbvie e Johnson & Johnson.
(Foto Pixabay)