Questo 2022 decide di lasciare il segno fino alla fine e poco prima della sua fine si porta via tre Grandi personaggi della nostra contemporaneità. A distanza di poche ore ci lasciano Pelè, Vivienne Westwood e Arata Isozaki. Tre grandi nomi con tre grandi storie e professionalità.
Pelè, pseudonimo di Edson Arantes do Nascimento, era nato nel 1940; definito “O Rei do Futebol” ovvero “Il Re del Calcio” è stato l’unico calciatore al mondo ad aver vinto tre edizioni del campionato mondiale di calcio, evento avvenuto con la Nazionale brasiliana nel 1958, 1962 e 1970. È stato anche l’unico calciatore al mondo a vincere il Pallone d’Oro della FIFA onorario.
Vivienne Westwood, dal canto suo è stata una Grande Stilista, definita “la regina del punk” per le sue scelte e i suoi azzardi in anni in cui la moda seguiva uno stile ben definito. Nata nel 1941, Vivienne Westwood contribuì a creare lo stile punk, con creazioni stravaganti e provocatorie. Il suo stile divenne l’uniforme del movimento punk, approvato anche dalla band “Sex Pistols” che si distingueva per il look aggressivo caratterizzato da maglioni bucati, spille, borchie, t-shirt tagliate che riportavano immagini provocatorie, i pantaloni erano decorati con catene e cinghie, inoltre il cuoio e la gomma vennero introdotti come materiali non convenzionali.
Intorno alla metà degli anni settanta il suo storico negozio che aveva avuto sempre un nome differente proprio in base allo stile che Vivienne creava, diventerà “World’s End” che ancora oggi è un punto importante della moda dove è ancora presente la famosa insegna con l’orologio che gira al contrario.
Arata Isozaki invece è stato un Grande tra i Grandi. Nato nel 1931, è il primo architetto a fare da ponte con le sue opere, tra Oriente e Occidente. Dopo gli studi universitari, inizia a lavorare con Kenzo Tange: partecipa allo studio Urtec e al piano Tokyo 1960. Attraverso quella che sarà indicata come la corrente metabolista, il Giappone si rialza dalle macerie e comincia a immaginare le città del futuro.
Arata Isozaki poteva contare su un’ispirazione molto versatile. Sono suoi il Museo d’arte contemporanea a Nagi, gli uffici della Disney a Orlando, l’edificio di Potsdamer Platz a Berlino, lo Zendai Art Museum Hotel a Shanghai.
Aveva una fatale attrazione per l’Italia, in particolare per Brunelleschi e Palladio. Per il nostro paese le sue grandi opere sono state la nuova uscita monumentale degli Uffizi a Firenze, la Stazione Centrale di Bologna e il Palasport Olimpico di Torino, che durante le Olimpiadi del 2006 ha ospitato le gare di hockey su ghiaccio e ancora uno dei tre edifici che caratterizzano il nuovo skyline di Milano e il quartiere Citylife: il Dritto, noto anche come Torre Allianz, progettato insieme all’italiano Andrea Maffei.
Tre Grandi personaggi, tre grandi artisti che da oggi saranno immortali.