Guardia di Finanza: blitz al Ministero della Salute per il piano pandemico

La Guardia di Finanza di Bergamo ha effettuato, su delega del Procuratore aggiunto Maria Cristina Rota e dei Pm Guido Schininà, Silvia Marchina, Fabrizio Gaverini e Paolo Mandurino, l’acquisizione di tutti i documenti cartacei ed informatici negli uffici del Ministero della Salute. Le Fiamme Gialle, per tutta la giornata di ieri, hanno raccolto carte per far luce sulla gestione del Covid nel Bergamasco. Riguarda non solo la mancata istituzione di una zona rossa, ma anche il caso dell’ospedale di Alzano Lombardo e dei tantissimi anziani morti nelle Rsa.

L’inchiesta della Guardia di Finanza

Le indagini da qualche mese si stanno concentrando sul piano pandemico nazionale. Ritenuto non aggiornato. I Finanzieri vogliono capire se sono stati attivati i canali per gli approvvigionamenti di dispositivi di protezione. Se c’erano scorte di farmaci anti virali e se, e quando, siano state date le indicazioni. Ad esempio per i triage agli ingressi dei pronto soccorso. O se sia stata effettuata la formazione del “personale medico-sanitario venuto a contatto, con i positivi o presunti tali“, da quanto si può leggere nell’ordine di esibizione.

Gli indagati

Al momento sono già indagati, per epidemia colposa, l’ex dg del Welfare lombardo Luigi Cajazzo, l’allora suo vice Marco Salmoiraghi. La dirigente Aida Andreassi, oltre a Francesco Locati e Roberto Cosentina, il primo dg e il secondo ormai ex Direttore sanitario dell’Asst Bergamo Est.

Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it