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Russia – Ucraina: la timeline che ha cambiato la storia

Il 24 febbraio 2022, i titoli delle prime pagine dei quotidiani lasciavano presagire che il mondo, da lì a poco, avrebbe subito uno scossone storico. Da ‘L’ucraina sarà invasa fra poche ore’ de il Corriere della Sera, a ‘Guerra in Ucraina – Conto alla rovescia’ de Il Giornale. Ne sono passate di prime pagine in questo ultimo anno.

Difficile da dimenticare il giorno dello scoppio di una guerra e impossibile sapere quando essa giungerà al termine. Da quel 24 febbraio 2022 che sembra a noi lontanissimo, di eventi che hanno scosso coscienze ce ne sono stati diversi.

Gli allarmi continuano a risuonare in Ucraina, gli attacchi missilistici non lasciano tregua alla popolazione, il bilancio dei morti continua a salire ma la speranza degli ucraini non cessa e non si affievolisce nemmeno il desiderio di Volodymyr Zelensky di vedere il suo Paese libero.

Esattamente un anno fa il mondo ha preso una posizione che deve portare avanti e senza questionare su prese di posizioni, ragioni o strategie riportiamo, al solo scopo di ricordare, i fatti più rilevanti che hanno caratterizzato una guerra che più volte e lo fa tuttora, ha sfiorato il conflitto mondiale.

Il 24 febbraio 2022

Dopo l’importante aumento dei combattimenti nel Donbass del 17 febbraio, il giorno 23 dello stesso mese, il Parlamento ucraino proclamò uno stato di emergenza nazionale della durata di 30 giorni, ad esclusione dei territori occupati del Donbass, ordinando la mobilitazione delle Forze Armate ucraine. In quello stesso giorno, la Russia ordinò l’evacuazione delle sue Ambasciate nel territorio ucraino.

Il 24 febbraio il Presidente russo Vladimir Putin parlò alla Nazione accusando l’Occidente di perseguire la sua espansione ai confini della Russia. Nello stesso giorno, annunciò un’operazione militare speciale in Ucraina finalizzata a garantire la sicurezza dei propri cittadini. Il conflitto ebbe definitavamente inizio e nelle prime 24 ore vennero lanciati 160 missili contro l’Ucraina.

La caduta di Kherson

Il 2 marzo 2022 cadde la prima regione ucraina durante il conflitto: Kherson. Il 24 febbraio l’esercito russo entrò nella regione dalla Crimea e la notte tra il 28 febbraio e il 1 marzo, le truppe occuparono completamente il territorio ottenendo il completo controllo il 4 marzo. Il 29 agosto le forze ucraine lanciarono un’offensiva per riconquistare la regione e il successivo 12 novembre riuscirono a liberarla.

Affonda la nave Moskva

Il 15 aprile 2022 affondò quella che viene definita “la nave delle navi”: la Moskva. Una grande perdita per la Russia che vede affondare i propri piani e strategie che invece avrebbero dovuto affermare la propria potenza. Le comunicazioni sull’accaduto furono contrastanti. Il Ministero della Difesa russa infatti  dichiarò che la Moskva, a seguito dall’esplosione delle munizioni di bordo innescata da un incendio, affondò per un danno allo scafo. Mentre l’Ucraina affermò che a colpire la nave furono i loro missili Neptune.

La Conquista di Mariupol e Lugansk 

Il 21 maggio 2022 l’acciaieria di Mariupol finisce nella mani delle forze russe. Dopo settimane di resistenza, i soldati ucraini vengono portati nelle strutture del Donbass, sotto il controllo dei filorussi. A seguito di questo evento, il consigliere del Presidente Zelensky ha definito il tentativo di difesa dell’acciaieria ‘la Termopopili del XXI secolo’.

Il 3 luglio, segue la conquista del Lugansk. Il Ministro della Difesa di Mosca Serghei Shoigu, riferisce al Presidente Vladimir Putin che le forze russe hanno conquistato la città di Lysychansk e di conseguenza l’intero Lugansk. Le forze di Kiev hanno cercato di evitare la conquista fino alla fine, per poi trovarsi costrette al ritiro. Lo Stato maggiore ha dichiarato che arrivati a quel punto, era necessario mettere in salvo le vite dei difensori.

Annessione alla Russia delle Regioni ucraine 

Il 30 settembre 2022, Putin ha firmato l’annessione unilaterale alla Russia delle Regioni ucraine di Zaporizhzhia, Kherson, Donetsk e Lugansk. Nello stesso giorno, il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha votato la risoluzione di condanna dei “referendum” che sono stati indetti da Mosca. Donetsk e Lugansk, sono le sedi delle repubbliche separatiste filorusse auto proclamate nell’est del Paese mentre Zaporizhzhia e Kherson si trova nella parte sud. In quesi giorni aumentarono le tensioni e l’Occidente accusò Vladimir Putin di voler ricostruire l’Unione Sovietica. La risposta del Presidente russo fu che Mosca non ne aveva bisogno e che non era più una sua “mira”.

La minaccia nucleare 

Nel corso di questo anno di conflitto, ci sono state diversi occasioni in cui Vladimir Putin ha messo in guardia, sia  l’Ucraina che l’Occidente, sul possibile uso di armi nucleari. Minaccia mai sopita in realtà ma che sembrerebbe trovare terreno fertile dopo che il Presidente degli Stati Unti Joe Biden, ha visitato a sorpresa il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Infatti, secondo quanto riportato recentemente da alcune testate, in queste ore, Putin avrebbe simulato la distruzione del Regno Unito e degli Stati Uniti  con l’utilizzo di armi nucleari. Il colonnello Igor Korotchenko ha dichiarato che questa simulazione verrebbe portata avanti dalla Russia qualora venisse attaccata per prima con armi nucleari. L’esercitazione strategica sarebbe stata ribattezzata ‘Operation Thunder’, ovvero Operazione Tuono.

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