Dopo il test in quattro località negli Stati Uniti, il robot per le consegne completamente autonomo di Amazon si prepara per una produzione su larga scala. Lo ha annunciato Amazon sul proprio blog, spiegando i piani per lo sviluppo di un polo di ricerca per il piccolo robot in Finlandia.
Una ventina di ingegneri con base a Helsinki avranno il compito di studiare soluzioni che possano permettere a Scout di muoversi agevolmente negli ambienti urbani più diversi e complessi. Definito da Amazon “delle dimensioni di una borsa frigo”, Scout si muove su sei ruote ed è alimentato a elettricità. Si sposta sui marciapiedi a passo d’uomo e può trasportare pacchi di dimensioni contenute, intervenendo soprattutto nella fase “ultimo miglio” delle consegne, sostituendosi interamente ai trasporti “umani”.
La tecnologia non è nuova, sono in molti a puntare sui robot-corrieri e c’è chi già li usa con successo. Starship, società hi-tech di base a San Francisco, ha annunciato ad aprile di aver completato, dal suo lancio nel 2014, un milione e mezzo di consegne autonome. Il design è molto simile a quello di Scout – forme tondeggianti, l’aspetto di un’automobilina giocattolo a sei ruote – con la differenza che Starship fornisce solo un servizio di delivery, senza gestirete direttamente il prodotto da consegnare.
I suoi piccoli robot si spostano in un raggio di 6 chilometri e sono in grado di muoversi in modo intelligente aggirando ostacoli e persone e di attraversare la strada evitando il traffico. Tracciati tramite una app, possono essere sbloccati e aperti solo da chi ha effettuato l’ordine. Hanno avuto successo soprattutto nei Campus universitari e sono diventati ancora più popolari durante la pandemia, grazie alla modalità di consegna realmente contactless, con il nuovo CEO che si propone di scalzare Deliveroo dal suo primato per le consegne a corto raggio.
Quello a cui punta Amazon però sembra un obiettivo più ambizioso. Alcuni mesi fa il colosso di Seattle ha acquistato Umbra, azienda finlandese all’avanguardia nella realizzazione di modelli e proiezioni 3D, come quelli usarti per ricreare gli ambienti virtuali di videogiochi sempre più realistici. Un acquisto che si integra perfettamente con il nuovo annuncio, e con le dichiarazioni che si leggono sul blog di Amazon. “Il team a Helsinki” – spiegano in una nota – “lavorerà a stretto contatto con i laboratori di ricerca e sviluppo per Socut a Seattle, e con i team a Cambridge e Tubinga, per sviluppare un software 3D che simuli la complessità della vita reale e si assicuri che Scout possa muoversi in modo sicuro per le sue consegne”.
Rispetto ai concorrenti, quindi, Amazon sembra pianificare uno step successivo, che porti i robot per le consegne fuori dal corto raggio e dai tranquilli marciapiedi suburbani rendendoli in grado di navigare contesti più complessi come quelli delle grandi città.