Mentre il negoziato tra l’Unione Europea e la Gran Bretagna per definire le condizioni di uscita di questo Paese, sembra ancora vivere una situazione di sconcertante stallo, aggravando anche su questo specifico versante il quadro di riferimento internazionale complessivo, già appesantito dagli effetti della crisi pandemica da Covid ’19, torna sicuramente utile leggere il recente libro curato da Federico Carli, Presidente dell’Associazione Guido Carli, dedicato proprio al tema della Brexit e alle sue conseguenze.
Si tratta di una pubblicazione, che raccoglie gli atti di un interessante Convegno svoltosi nell’ultima parte dello scorso anno e in cui spicca il contributo di Mervin King, già Governatore della Banca Centrale Inglese per oltre un decennio (dal 2003 al 2013). Secondo King l’UE è chiamata a due sfide esistenziali legate a fronteggiare, da un lato l’incapacità di dotare la moneta unica di una base economica sostenibile; dall’altro i flussi di rifugiati e di migranti economici, che in misura consistente continuano a indirizzarsi verso gli Stati Europei. Quanto alla Gran Bretagna, sempre a giudizio di King, la sfida problematica di questo paese, all’indomani della decisione di uscire dall’UE, ha un sapore più politico che economico.
Una preziosa base di considerazioni e riflessioni, questa Relazione di King, su cui esprimono efficacemente le proprie valutazioni i due economisti PierLuigi Ciocca e Rainer Masera: il primo, riaffermando l’importanza di fondo di un reale governo dell’economia europea sul fronte di una comune politica di bilancio; il secondo, invocando un cambio nel mix di politiche economiche con una decisa tendenza ad investire in “buone” infrastrutture fisiche e di capitale umano per l’innovazione, l’ambiente e i Paesi meno prosperi.
Altri spunti di riflessione offerti da questo volume si trovano, sia nella pregevole Prefazione di Francesco Capriglione, sia nel contributo di Luca Di Donna, che si sofferma sull’architettura giuridica dell’Europa moderna e sull’irrompere della rivoluzione digitale nel mercato globale, sia, infine, in 6 brevi saggi di altrettanti giovani studiosi che esaminano sotto diverse angolature la situazione geo – economica internazionale, successiva alla decisione della Gran Bretagna di uscire dall’Unione Europea, toccando temi di grande suggestione: l’eredità britannica nell’ordinamento finanziario dell’UE; la Modern Monetary Theory, un approccio di pensiero economico già diffuso negli Stati Uniti, che giustifica un modello di crescita economica, accompagnato da una marcata spesa pubblica; la situazione del mondo bancario, caratterizzato da una politica di vigilanza fortemente orientata a garantire la stabilità finanziaria e gravato da rilevanti costi regolamentari; le carenze di una completa realizzazione dell’Unione Monetaria Europea; le conseguenze del clima di incertezze delle relazioni tra Regno Unito e Unione Europea; e,infine, il nuovo ruolo assunto dalla Banca Centrale Europea.