Il blocco dell’accordo UE Cina e i nuovi scenari geo economici mondiali

La scorsa settimana, come era nelle previsioni, il Parlamento Europeo ha bloccato la ratifica dell’Accordo raggiunto dall’Unione Europea con la Cina, in tema di investimenti bilaterali. Un accordo, che era stato fortemente sostenuto, soprattutto, dalla Germania per le implicazioni non secondarie per alcuni settori cruciali delle imprese europee. La chimica, le auto e le macchine industriali.

L’accordo era, però, condizionato ad un riconoscimento concreto da parte cinese dei diritti umani. Ma su questo specifico aspetto, nonostante le pressioni di Bruxelles, non si era riscontrato alcun concreto passo in avanti. Così da indurre la stessa Unione Europea ad adottare misure sanzionatorie nello scorso marzo. Alla luce delle continue violazioni perpetrate verso la minoranza uigura presente nel Paese asiatico. Misure a cui Pechino aveva replicato in modo surrealisticamente ritorsivo, prevedendo l’applicazione di sanzioni verso alcuni eurodeputati, tra cui lo Presidente David Sassoli.

Due versanti in attesa dell’accordo

In attesa di uno sviluppo l’attività dell’UE sul fronte commerciale si sta, comunque, accendendo su altri due importanti versanti.

Il primo riguarda i rapporti con gli Stati Unito in tema di sussidi pubblici riconosciuti ai rispettivi produttori di aerei, Airbus e Boeing; una vicenda particolarmente intricata, che va avanti da ormai 16 anni. Accompagnata dall’imposizione di dazi reciproci sospesi dallo scorso marzo per un periodo di tempo limitato al 10 luglio prossimo. Una sospensione, creata per giungere ad una probabile, positiva risoluzione della controversia, favorita da un generale rasserenamento dei rapporti tra l’UE e gli Usa dopo l’ avvento dell’amministrazione Biden e che sancirebbe l’inizio di una nuova fase di disgelo.

Il secondo versante riguarda la trattativa intavolata dall’UE con l’India per un possibile rilancio dei rapporti commerciali e, più in generale, economico – finanziari, purtroppo, almeno in parte attualmente condizionata dagli effetti devastanti della Pandemia da Covid ‘19 in quel Paese.

Non sfugge a nessuno l’importanza di una conclusione positiva di questa trattativa, che segnerebbe una novità di assoluto rilievo in quella parte così delicata dello scacchiere geo economico mondiale e si collocherebbe in funzione alternativa alla tanto celebrata “via della seta” cinese.

Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it