Il Commissario Ricciardi, indagini in una Napoli esoterica

Andrà in onda, lunedì 25 gennaio alle ore 21:25, su Rai1, la prima delle sei puntate della nuova serie Il Commissario Ricciardi. Ispirato all’omonima collana di romanzi dello scrittore Maurizio de Giovani.

Le riprese si sono svolte a Taranto dal 23 maggio al 20 luglio 2019 per le prime 9 settimane con l’impiego di 80 lavoratori pugliesi. Il lavoro prodotto da Rai Fiction e Clemart e sostenuto dell’Apulia Film Fund della Regione Puglia e da Apulia Film Commission.

Trama del Il Commissario Ricciardi

La storia è ambientata a Napoli nel 1932. Luigi Alfredo Ricciardi ha 30 anni ed è un commissario della Mobile. Ricciardi nasconde un terribile segreto, una maledizione ereditata dalla madre: vede il fantasma delle persone morte in modo violento e ne ascolta l’ultimo pensiero. Per questo il commissario si dedica in modo totalizzante al suo lavoro, indagando sui casi più spinosi e complicati. Ma la sua solitudine, che divide con l’anziana tata Rosa, sarà scalfita dall’incontro con due donne, diverse ma ugualmente affascinanti. Una è Enrica, una giovane maestra che incarna la quieta normalità degli affetti familiari cui Ricciardi aspira. L’altra, Livia, rappresenta la sensualità e la passione, da cui si sente attratto.

La seria è una perfetta unione di diversi generi: il poliziesco, il mystery e il melò. Sullo sfondo di una Napoli esoterica dai toni in chiaroscuro, vuole indaga sul senso ultimo della vita e del dolore.

Le dichiarazioni del cast

Il regista Alessandro D’Alatri, durante un intervista, spiega che: “La Napoli degli anni ’30 non è mai stata raccontata. Il cinema e la tv si sono sempre limitati alla Napoli della guerra o subito dopo, non è stato semplice ricostruire un immaginifico diverso, è stato uno sforzo produttivo enorme. I vicoli dei Quartiere Spagnoli sono stati ricostruiti a Taranto”.

Ad interpretare il giovane Commissario è Lino Guanciale che, sua affermazione, è sempre stato fan dei libri: “Avevo letto i romanzi prima di sapere di essere in ballo per questo ruolo così bello. Sono rimasto subito incuriosito da questo caso letterario e mi ha entusiasmato ancor prima di sapere che potevo assumermi la responsabilità di interpretarlo. Ho fatto leva su quegli elementi di fascinazione in maniera libera, da lettore, e questo ha contribuito a restituire un po’ di verginità al lavoro e a facilitare una certa comunicazione tra il personaggio e i lettori che saranno anche spettatori”.

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