Il Covid colpisce anche il lusso

Si prevede che il 2020 si possa chiudere con una flessione tra il -20/-22% anche per il mercato globale del lusso. Per i beni di lusso personali tra cui moda, gioielleria, accessori e cosmetica il calo è previsto intorno al -23%.

La situazione e le prospettive dell’industria e dei mercati dell’alto di gamma sono emerse dagli studi Altagamma bain worldwide market monitor 2020 e il Presidente, Matteo Lunelli, ha dichiarato: “Il 2021 sarà l’inizio della ripresa, benché il ritorno graduale ai livelli pre-crisi sia previsto a partire dal 2022. Ciò richiede maggiori investimenti e un contesto che li incentivi con investimenti pubblici in ricerca, formazione, digitalizzazione, green transition. L’alto di gamma può essere il motore della nostra ripresa se messo al centro delle strategie di sviluppo e riconosciuto come elemento distintivo del soft power italiano ovvero il nocciolo identitario della nostra immagine nel mondo”.

Tutte le categorie dovrebbero tornare a crescere con una media in doppia cifra, intorno al +14%, in virtù dell’atteso rimbalzo verso i dati molto negativi del 2020. La crescita maggiore è per la pelletteria, per cui si prevede un sostanziale ritorno ai livelli 2019. Positive anche le previsioni per la cosmetica. Meno dinamici abbigliamento e calzature visti gli eccessi di magazzino con possibili svalutazioni, lo smartwoking protratto per alcuni mesi. Gioielli e orologi sono quelli che risentono maggiormente della mancanza del travel retail così come della difficoltà a ricreare, online, quelle esperienze in store di cui il prodotto spesso necessità.

Opposto è lo scenario per il digitale infatti gli analisti si aspettano che continui a crescere ancora più velocemente anche nel 2021 per un’ormai acquisita attitudine a comprare lusso online anche a fronte di una più ampia scelta.

Il 2020 e le previsioni per il 2021 confermano i cinesi come primi consumatori mondiali del lusso: i loro acquisti, calati solo moderatamente nel 2020, sono previsti crescere del +20% nel 2021, quando si prevede almeno un parziale ritorno agli spostamenti al di fuori del Paese.

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