Il Covid si è portato via anche Stefano D’Orazio, anima e corpo dei Pooh

Stefano D’Orazio, storico batterista dei Pooh, è morto. L’artista si è spento all’età di 72 anni, a Roma dopo una carriera nel mondo della musica, non solo come batterista, ma anche come paroliere e cantante. Ad annunciarlo per primo, sui social, l’amico Bobo Craxi: “Stefano amico mio. Suona e scrivi anche lassù”.

D’Orazio, scomparso per il Covid-19, come ha rivelato Loretta Goggi durante “Tale e Quale Show”, era l’indimenticabile batterista dei Pooh dal 1971, quando ha sostituito Valerio Negrini che aveva deciso di abbandonare per essere solo l’autore della band.

D’Orazio era anche il responsabile della parte finanziaria e manageriale del complesso. Un uomo concreto, ma anche molto amato da Red Canzian, Roby Facchinetti e Dodi Battaglia. Dopo 38 anni, il 30 settembre 2009, aveva deciso di mollare tutto e dedicarsi alla sua attività di imprenditore musicale e autore di musical come “Pinocchio”, “Aladin”, “Mamma Mia”, “W Zorro” e “Cercasi Cenerentola”.

“Un giorno mi sono reso conto che la favola con i miei colleghi che durava da tanti anni e sempre nel nome dell’indipendenza perché ci autogestivamo, eravamo autori, editori, cantanti e produttori – aveva dichiarato in una intervista a Tv2000 – era finita. Mi sono reso conto che il successo che ti dà tantissimo, ti toglie anche tanto con gli interessi. Ne parlai con loro dicendo che mi sentivo come se fossi davanti ad una strada in salita, avevo necessità di scendere da quella bellissima astronave e che avevo bisogno di avere nuovi stimoli. Loro con grande compattezza ed amicizia mi hanno detto vai e segui il tuo cuore. Quando sono uscito dal gruppo con la loro benedizione mi sono ritrovato immerso in una sana noia. Fino a quando è arrivato il musical Pinocchio”.

 

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