Il discorso del Capo dello Stato davanti ai Cavalieri del Lavoro

Oggi, il Presidente della Repubblica, dopo avere consegnato le insegne ai Cavalieri del Lavoro e gli attestati d’onore ai nuovi Alfieri del Lavoro, ha pronunciato un discorso. Erano presenti Maria Elisabetta Alberti Casellati, Presidente del Senato della Repubblica, Andrea Mandelli, Vice Presidente della Camera dei Deputati, Giulio Prosperetti, Giudice della Corte Costituzionale, rappresentanti del Governo, del Parlamento e del mondo dell’imprenditoria.

L’intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha  affrontato i temi relativi  al Covid parlando del vaccino della ripresa economica e del Pnrr:  “La ripartenza è una strada nuova – ha precisato il Capo dello Stato –  e dobbiamo percorrerla con determinazione e speranza come nel dopoguerra, con il concorso di forze e persone. Possiamo aver fiducia in noi stessi perché abbiamo affrontato una prova durissima. Non possono prevalere i pochi che vogliono far prevalere le loro teorie antiscientifiche, con una violenza a volte insensata. Gli italiani hanno dimostrato responsabilità. La ricerca e i vaccini ci hanno ridato spazi di libertà e la possibilità di riprendere in mano le nostre vite”. 

“Soltanto crescendo insieme – ha sottolineato Mattarella – cresceremo di più, si tratta dell’affermazione costituzionale del lavoro. Il progresso è possibile e duraturo solo se coinvolge l’intera società. Occorre avere il coraggio di adeguare le condizioni non facili di una società in cui sono aumentate le disuguaglianze. Il lavoro deve essere rimesso al centro e questa è la prova di un Paese maturo. Il Pnrr è un’a grande occasione che non possiamo perdere. La nostra economia cresce a ritmi incoraggianti, superiori alla media di altri paesi europei e in Italia la campagna vaccinale ha più successo che altrove. Bisogna andare oltre la congiuntura favorevole e porre le basi di un miglioramento strutturale delle reti, dei fattori produttivi e dei servizi. Scontiamo ritardi antichi da recuperare”.

Poi ha continuato spostando il tema del suo discorso  sui giovani e quello che hanno dovuto sopportare in questi quasi due anni di pandemia: “L’alleanza tra le generazioni è una condizione per uscire dallo stallo che il Paese ha vissuto. Sono proprio i cambiamenti profondi intervenuti nella società – demografici, culturali, persino antropologici – a imporci di sanare in tempi rapidi quelle fratture che rischiano di farci arretrare. La marginalità di parte del mondo giovanile è sempre stata ragione di indebolimento delle società e delle economie: in una stagione di innovazione così accelerata, come è quella attuale, sarebbe una menomazione ancor più insopportabile. Non dobbiamo permetterlo”.

“La ripartenza è una strada nuova – ha continuato il Capo dello Stato  –  Dobbiamo percorrerla con determinazione e con speranza. Come è accaduto nel dopoguerra quando la ricostruzione è cominciata dalle macerie, quando un nuovo modello sociale, più capace di benessere, di opportunità e diritti, è scaturito dal concorso di forze e di persone che quel benessere non l’avevano mai conosciuto. Possiamo avere fiducia in noi stessi. Perché abbiamo affrontato, insieme, una prova durissima. E siamo stati capaci di solidarietà, di senso civico, di responsabilità, di dedizione al lavoro”.

In precedenza il Presidente Mattarella aveva consegnato il distintivo d’oro ai Cavalieri del Lavoro che appartengono all’Ordine da 25 anni.

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