Il Family act è legge,approvato in via definitiva mercoledì 6 aprile, dal Senato con 193 voti favorevoli, 10 contrari e 15 astenuti.
La misura, che aveva già ricevuto il via libera della Camera il 28 novembre scorso, ha come obiettivo principale quello di conciliare l’essere genitori con il lavoro. Un problema cronico del nostro Paese, tra i fattori principali di quello che è stato definito “inverno demografico” nell’ultimo rapporto Istat.
Cos’è il Family Act
Il Family Act è una riforma organica del welfare familiare, pensato e voluto per le famiglie con figli con lo scopo di promuovere la genitorialità e la funzione sociale ed educativa delle famiglie, contrastare la denatalità, valorizzare la crescita dei bambini, favorire la conciliazione della vita familiare con il lavoro, in particolare quello femminile e il sostegno ai giovani per il raggiungimento dell’autonomia finanziaria.
Le risorse per finanziare i Decreti Delegati arriveranno, soprattutto, dalla modificazione o dall’abolizione di una serie di misure come il bonus bebè e o il bonus asili nido o dalla più ampia riforma del sistema delle detrazioni fiscali. Le misure sull’assegno unico, inizialmente inserite in questo provvedimento, sono state definite in un provvedimento ad hoc.
In linea generale, le misure previste nel Family Act riguardano:
- Il rafforzamento delle misure di sostegno all’educazione dei figli (art. 2)
- La disciplina dei congedi parentali: maternità e paternità (art. 3)
- L’incentivazione del lavoro femminile e l’armonizzazione dei tempi di vita e lavoro (art. 4)
- Il sostegno per la formazione dei figli e il conseguimento dell’autonomia finanziaria dei giovani (art. 5)
- Il sostegno e la promozione delle responsabilità familiari (art. 6)
- Assegno unico universale fino a 250 euro per i figli a carico.
- L’introduzione alle agevolazioni fiscali per le spese sostenute per i servizi domestici o di assistenza ai familiari con deficit di autonomia.
- Agevolazioni fiscali per la locazione o l’acquisto dell’abitazione principale per le giovani coppie.
Favorire progetti di vita per il progresso della società
Vogliamo rimuovere e risolvere quelle fragilità che sono state ostacolo allo sviluppo del Paese”, ha detto la Ministra per le Pari Opportunità, Elena Bonetti, intervenendo nell’Aula di Palazzo Madama. “Penso al lavoro femminile, alla mancanza di prospettiva per i giovani, al tema della denatalità. Sono risposte che dobbiamo alle attese delle bambine e dei bambini, delle donne e degli uomini che meritano di vivere in un Paese in cui la loro libertà, le loro aspettative, le loro ambizioni possano trasformarsi in progetti di vita concreti che davvero concorrano al progresso dell’intera società”.