Caos nella scuola: il Governo apre, ma la Sardegna chiude a causa dei contagi

Il virus, oramai con le sue varianti, viaggia veloce nella scuola tra i giovani. Mentre il Governo apre ovunque  le scuole,   i Sindaci della Sardegna, allarmati dalla diffusione dei contagi tra i più giovani, corrono ai ripari sospendendo le lezioni in presenza e ripristinando la didattica a distanza.

Diverse scuole chiuse a Cagliari, stop alle lezioni in tutti gli istituti a Domusnovas (nel Sulcis) e Tempio Pausania (in Gallura) e tre classi in quarantena al Liceo Fermi di Nuoro per casi accertati di positività al Covid.

Nel Capoluogo sardo, dove sono  chiuse quattro scuole sino al 6 aprile. Il Sindaco Paolo Truzzu ha disposto la sospensione delle lezioni in presenza all’Istituto Secondario di Primo Grado “Vittorio Alfieri” e la chiusura del plesso sino all’11 aprile compreso, la scuola che opsita il Liceo Scientifico “L. B. Alberti” nella sede centrale di viale Colombo sino al 10 aprile compreso.  Idem per la  Scuola Primaria Giovanni Lilliu, nei due plessi di via Garavetti e via Caboni sino al 7 aprile compreso.

A Domunovas, il Sindaco Massimiliano Ventura, ha odinato lo stop per tutte le scuole. A  Tempio Pausania, il primo cittadino Gianni Addis, ha firmato un’ordinanza per la chiusura di tutte le classi del Liceo Dettori sino a mercoledì 31 marzo, salvo proroghe dopo la fine delle vacanze pasquali. Qui sono stati accertatiti due casi di positività di cui uno appartiene alla variante inglese, mentre altri due casi sono in osservazione.

Infine a Nuoro sono positivi oltre una decina gli studenti del Liceo scientifico Enrico Fermi.  Tre classi sono  in quarantena in attesa dello screening che riguarda insegnanti e ragazzi.

Dunque, il Governo apre le scuole, ma la scuola resta nel caos e al centro dell’attenzione delle Autorità Sanitarie regionali e centrali. E’ vero che gli edifici scolastici di per sè non sono un vettore utilizzato dai patogeni per diffondere l’infezione. E’ altrettanto  vero che le aule vengono, comunque, sanificate di continuo. Tuttavia, è  documentato che tutto ciò che precede e posticipa l’ingresso nelle aule è un pericoloso strumento di diffusione del virus. Mezzi di trasporto, assembramenti  al di fuori degli edifici scolastici, relazioni sociali  fuori del tempo dedicato allo studio. Legittimo quest’ultimo aspetto, ma si deve fare i conto con una epidemia che è ancora presente. Del resto sono proprio i giovani ad essere tra le categorie che saranno rese immuni dal vaccino per ultime. Un altro urgente aspetto della campagna vaccinale su cui il Governo deve riflettere attetamente.

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Redazione

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