Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha sottolineato, rispetto alle dichiarazioni fatte ieri: “La diffusione arbitraria di intercettazioni non è civiltà né libertà e per combatterla sono pronto a battermi fino alle dimissioni. Non è vero che ho accusato i Pm di avere diffuso le intercettazioni, ma c’è stato un difetto di vigilanza”.
Nordio che oggi illustra le linee programmatiche in commissione alla Camera, ha detto: “Al di là di argomenti che sono divisivi, ci sono riforme su cui spero ci sia la massima convergenza, perché non sono legate a schemi ideologici ma coniugate con le esigenze economiche del Paese. C’è stata un’enfatizzazione sull’aspetto penale, a cui ieri ho dato particolare attenzione ma la prima, la seconda e la terza emergenza sono economiche. Le priorità che il Ministero intende dare riguardano settori che dovrebbero avere un impatto sull’economia”.
Il Guardasigilli ha affermato: “Immaginare che io possa volere la soggezione del potere del Pm all’esecutivo è un’offesa personale e la separazione delle carriere non significa affatto primo passo verso la soggezione all’esecutivo che è una bestemmia. Ma vogliamo rimodulare i suoi poteri. Questa è la strada da seguire”.
Il Ministro poi ha concluso: “Qualcuno ha detto che mi sono scatenato contro i pubblici ministeri figuriamoci se uno che ha fatto per 40 anni il pm può scatenarsi contro i suoi colleghi. Dire che la separazione delle carriere è la premessa al controllo del potere esecutivo sui Pm è una vuota metafisica o un trucco verbale per evitare un problema che esiste e che è il fatto che il Pm è l’unico organismo al mondo che ha un fortissimo potere senza nessuna responsabilità”.