L’importanza del dibattito euromediterraneo sull’attualità dei diritti umani delle donne

L’emergenza sanitaria ha scatenato grandi dibattiti sull’attualità dei diritti fondamentali degli individui e ha acuito il divario di genere, evidenziando con maggior forza le discriminazioni che sussistono nella nostra società tra uomo e donna. A causa dell’emergenza pandemica, undici milioni di ragazze rischiano di non tornare mai più a scuola. La perdita dell’opportunità di ricevere un’istruzione espone bambine e giovani donne al rischio di sfruttamento del lavoro minorile, matrimoni, gravidanze precoci e sfruttamento della prostituzione, con una situazione che nell’ultimo anno è peggiorata drammaticamente. Le statistiche internazionali non lasciano spazio ad altre interpretazioni: la pandemia ha determinato l’aumento delle disuguaglianze economiche e sociali allontanando il traguardo di una vera parità a livello globale. Un fenomeno che va emergendo anche nella nostra realtà sociale occidentale e nel Mediterraneo. “Le donne sono il 24% più vulnerabili nel perdere il lavoro e nel subire cali più marcati del reddito. Il divario retributivo di genere, già elevato, si è ampliato, anche nel settore sanitario”, ha recentemente riportato un report pubblicato dalle Nazioni Unite.

La ripresa delle attività culturali e informative in presenza permette di ritornare a riflettere sull’importanza di quanto accade nel mondo in tema di: violazione dei diritti umani, parità di genere e ricerca di nuove opportunità. Il 15 luglio, il Rotary Club Roma Cassia ha tenuto, presso il BAJA di Roma, con la partecipazione di Antonio Stango, presidente della Federazione Italiana Diritti Umani, una serata dedicata anche alla tematica dei diritti delle donne e al contrasto della discriminazione di genere in tutto il mondo. L’iniziativa, voluta da Franz Martinelli, nuovo presidente del Rotary Club Roma Cassia, ha posto l’attenzione sui progetti da poter intraprendere in ambito locale e internazionale per affermare i diritti delle donne e della dignità umana, come sancito dalle convenzioni internazionali e dalle Nazioni Unite.

A tal riguardo, Franz Martinelli, con la Gi.&Me. Association, ha da tempo stipulato convenzioni sia con FIDU che con Cosmoroma. Con la Federazione Italiana Diritti Umani l’idea è stata quella di sviluppare progetti in tema di parità di genere e permettere un’approfondita conoscenza e divulgazione delle informazioni e degli avvenimenti che a livello mondiale riguardano le donne, i diritti umani, la sostenibilità sociale e le nuove generazioni, mentre con Cosmoroma si è inteso avviare cooperazioni tecnico – scientifiche ed operative, interessate a sviluppare interventi riguardanti la tutela dell’ambiente e la mobilità sostenibile, sia sul territorio nazionale che in territorio estero.

Nel corso della serata organizzata dal Rotary Club Roma Cassia, Antonio Stango, presidente della Federazione Italiana Diritti Umani (www.fidu.it) e docente di Organizzazioni Internazionali e Diritti Umani, ha indicato alcuni dei temi e delle modalità operative della sua organizzazione non governativa, che ha una storia risalente al 1987 e che negli ultimi anni ha sviluppato numerose sinergie con altre realtà associative così come con il mondo accademico.

Attraverso rapporti di partenariato internazionale, memorandum d’intesa, accordi di collaborazione e dialogando con le principali istituzioni sia in Italia che a livello globale, la FIDU promuove i diritti umani, le pari opportunità, l’integrazione, anche con progetti specifici, uno dei quali ha ottenuto il sostegno del programma “Europe for Citizens” della Commissione Europa. Nel campo particolarmente attuale del diritto umano all’ambiente, anche la FIDU collabora con l’associazione Cosmoroma diretta da Vito Paolo Quinto, che da oltre vent’anni cura iniziative per la mobilità sostenibile a basso impatto ambientale, anche grazie all’innovazione tecnologica. Attento all’intera area euro-mediterranea e al Medio Oriente, Quinto lavora alla preparazione di un progetto da attuare in Giordania e nel 2018 ha sottoscritto un Accordo Tecnico con il Ministero dell’Ambiente italiano per la cooperazione rispetto al cambiamento climatico.  Cosmoroma intende portare avanti questo progetto pilota che include anche la realizzazione di impianti fotovoltaici negli edifici pubblici delle municipalità giordane, utilizzando l’energia prodotta per la realizzazione di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici, campi nei quali alcune aziende italiane sono all’avanguardia. Sia FIDU che Cosmoroma, riconoscendo l’attenzione e l’impegno sociale del Rotary hanno proposto di verificare, con riunioni da tenersi fin dalle prossime settimane, le possibilità di ulteriori collaborazioni su progetti di comune interesse.  Inoltre, tale cooperazione può valorizzare anche il progetto PR.I.MA – Prevenzione Intervento Maltrattamento, del Rotary Club Roma Cassia e che viene portato avanti da Lucia Viscio ed Ilenia Guerrieri, che intende innescare un cambiamento culturale, con un approccio diverso alla violenza di genere e che vede coinvolti una serie di protagonisti, dai quadri istituzionali fino alle organizzazioni di partecipazione civica.

Una tematica globale che Martinelli, il nuovo presidente del Rotary Roma Cassia, vuole affrontare con tenacia, ideando nuovi e dinamici progetti di sviluppo sostenibile nel Mediterraneo, per incrementare l’occupazione delle donne, sviluppare impresa di genere ed emancipare la condizione delle donne e dei giovani in numerose regioni nel sud del Mediterraneo. D’altronde, anche nel contesto del Mediterraneo, la condizione della donna, pur con tutte le differenze locali, non gode di buona salute. Storture e violazioni in tema di diritti civili, dal diritto ad esprime opinioni, alla libertà di culto, la libertà di divorzio, la libertà di aborto e la libertà di poter intraprendere una carriera lavorativa al pari di un uomo.

Il tema trattato nel corso della serata è di estrema importanza per l’analisi della condizione della donna nel Mediterraneo, un giusto percorso per entrare nel merito della costruzione dello spazio geopolitico euromediterraneo e dei diritti di cittadinanza garantiti sulle due sponde del bacino.  La condizione delle donne, e come questa viene utilizzata anche in termini di scontro politico, sociale e culturale, diviene una fondamentale chiave di lettura della nostra realtà attuale e delle forze socio politiche in campo. In quest’ottica anche l’analisi e il dibattuto sull’approccio di genere diventa una categoria utile per un’accurata indagine storica, una variabile interpretativa nel vaglio della realtà sociale e della politica dell’area mediterranea, facendo ulteriormente fiorire il dibattito sull’attualità dei diritti umani e sulla sostenibilità delle nostre esistenze.

 

 

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