In arrivo dall’OCSE un decisivo impulso per la revisione dei principi di governance societaria

Il tema della governance societaria è stato analizzato in due importanti documenti, presentati a Roma la settimana scorsa,  dall’OCSE- Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. Se in uno di essi si illustra la situazione di questo specifico aspetto, come emerge da una rilevazione allargata a 50 diverse giurisdizioni, nel secondo ci si interroga sul futuro della governance societaria nel mondo post pandemico.

Dalla lettura di questi due documenti emerge una prima, importante notazione: il marcato calo, su scala mondiale, del numero di società quotate (dal 2005 sono scomparse circa 30mila società) ormai ridottesi a circa 4mila unità. Un fenomeno, che, nella valutazione del Vice Presidente del Comitato di Corporate Governance dell’OCSE, nonché Commissario della Consob, Carmine di Noia, trova giustificazione nel concorso di molteplici fattori: da alcune debolezze strutturali dei mercati, alla persistenza di barriere regolatorie superflue, alle incertezze palesate, in alcuni momenti e per alcuni profili specifici, nell’operato delle Autorità di Vigilanza.

Una seconda notazione, legata anche all’analisi degli effetti prodotti dalla Pandemia da Covid ’19,  è la crescita dello stock di debito societario in circolazione, in cui una parte sempre più rilevante è rappresentata da obbligazioni appartenenti alla categoria speculativa e, comunque, contrassegnate da un rating particolarmente modesto (tripla B).

Una terza notazione prende in esame il ruolo cruciale dei Consigli di Amministrazione e la necessità indifferibile di svolgere un’opera di indirizzo e concreto monitoraggio per garantire l’uso di efficaci strumenti di prevenzione e vigilanza dei rischi sociali, ambientali e di mala administration. Un aspetto che si lega indissolubilmente a una riconsiderazione complessiva dei principi di governane societaria fin qui applicati, nell’ottica di favorire anche forme di comunicazione e di informazione trasparenti delle stesse condotte societarie.

La riconsiderazione di questi principi potrà rivelarsi utile sotto almeno due profili. Infatti, attraverso questo percorso di rivisitazione delle norme si allargherà il perimetro delle opportunità offerte dal mercato, includendo tra i suoi possibili beneficiari, oltre alle grandi società, quelle di minori dimensioni, ma dotate di un elevato potenziale di crescita.

Infine, in una prospettiva post pandemica, con una cornice normativa innovata, si potranno fronteggiare e governare in modo più adeguato gli aspetti gestionali di crisi economica, che si sono abbattuti su interi settori di attività, utilizzando correttamente e più efficientemente le procedure di insolvenza e i processi di ristrutturazione societaria.

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