Tavolo Draghi CD su tasse e non solo. Tajani “incontro positivo”

Terminato dopo circa un’ora l’incontro fra Centrodestra e Mario Draghi a Palazzo Chigi. Al tavolo il Premier e i leader del Centrodestra di Governo: Matteo Salvini, Antonio Tajani, Maurizio Lupi (Noi con L’Italia), Marco Marin (Coraggio Italia) e Lorenzo Cesa (Udc). Tema principale, le tasse. 

Salvini: “occorre tagliare le tasse”

Il leader della Lega Matteo Salvini ha commentato all’uscita del summit: “C’è un’ampia disponibilità di Draghi a risolvere i problemi“. “Occorre tagliare le tasse“, ha ribadito. “Non mi sembra proprio che siano tempi di crisi: c’è la guerra da fermare, c’è la pandemia”, ha commentato ancora.

Gli fa eco il Coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani“Abbiamo ribadito l’importanza di non alzare tasse. E’ stato un incontro positivo. I tecnici si siederanno al tavolo per sistemare delle proposte”. Poi ha annunciato: “Ci rivedremo dopo Pasqua con il Presidente del Consiglio e pensiamo che si possa chiudere positivamente” e si possa trovare “una soluzione”.

Oltre le tasse, sul tavolo la riforma del catasto

Sul tavolo dell’incontro, la contrarietà, netta, di Lega e FI alla parte della riforma del catasto che parifica i valori catastali a quelli di mercato. Dietro le quinte si lavora ad un possibile punto di caduta sulle cedolari su “case e risparmi“. Tra le ipotesi in campo ci sarebbe un sistema per “attenuare” il sistema duale e l’introduzione di un ulteriore chiarimento sull’imposizione fiscale legata al catasto.

Il Consiglio dei Ministri approverà un pacchetto di norme all’insegna delle semplificazione, dagli appalti fino alla pubblica amministrazione. Sul PNRR la richiesta diramata ai Ministeri è quella di indicare le norme necessarie al raggiungimento degli obiettivi del piano di ripresa e resilienza il prima possibile e, fino alla fine, si discute su quali riusciranno ad entrare o meno nel pacchetto atteso in CDM e quali no.

Ultimo atto, la questione CSM. Oppositiva Italia Viva con Matteo Renzi promette battaglia: “Non voteremo la riforma della giustizia perché non è una riforma. L’azione di Bonafede era dannosa, quella della Cartabia inutile. Meglio così ma ancora non ci siamo”. Per Tajani, il Governo non dovrebbe porre la fiducia né sulla giustizia né sul fisco “prima di un accordo fra tutti i partiti di maggioranza”. Sulla stessa linea la Ministra Elena Bonetti: “Su argomenti controversi” come questi “se si può evitare è meglio”. Si inceppa dunque il meccanismo: circa 150 emendamenti di cui 40 del Governo restano nel limbo con l’impegno di portare il testo in Aula martedì 19 aprile, giorno in cui si riunirà anche l’ANM per varare le iniziative di mobilitazione contro la riforma, rischia di non essere rispettato.

Il sottotema politico, se così possiamo chiamarlo, è l’unione con cui il Centrodestra è arrivato all’incontro di oggi. “Oggi c’era tutto il centrodestra di Governo, è stata una prova di compattezza notevole, spero che PD e M5S la smettano con le provocazioni”, ha detto a tal proposito Matteo Salvini.


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