Iran continua a minacciare l’attacco a Israele

In pubblico i funzionari dell’Iran continuano a minacciare una rappresaglia dura per punire Israele, passate quasi due settimane dall’uccisione a Teheran del Capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh. Ma in privato, negli incontri con i leader dei proxy, armati, l’Iran ha invitato alla cautela, cercando di bilanciare qualsiasi eventuale dimostrazione di forza con il desiderio di evitare una guerra totale nella regione.

Lo scrive il Washington Post che cita fonti informate sulle conversazioni che avvengono dietro le quinte mentre un funzionario israeliano, citando colloqui con funzionari della sicurezza, ha detto ieri che l’ultima valutazione di Israele è che l’Iran sta pianificando un altro attacco diretto che potrebbe essere imminente.

Gli iraniani e i loro alleati procedono con cautela” – ha detto una fonte libanese con stretti legami con gli Hezbollah libanesi. Un resoconto analogo è arrivato da un parlamentare iracheno legato alle milizie sostenute dall’Iran presenti in Iraq. “Ci è stato detto (dall’Iran) che sarà una risposta limitata” – ha affermato – Perché Teheran non vuole un allargamento del conflitto”.

Negli ultimi incontri, secondo la fonte libanese con legami con Hezbollah, l’Iran ha manifestato il timore che Israele è USA possono colpire il suo programma nucleare sfruttando il conflitto come pretesto per neutralizzare essenzialmente la deterrenza nucleare dell’Iran.

L’uccisione di Haniyeh è stata una missione basata sull’intelligence” –  ha detto al Post Aliasghar Shafieian, Consigliere  per i media di Masoud Pezeshkian, il nuovo Presidente iraniano alla guida della Repubblica Islamica in quello che per il Post è un momento delicato di transizione politica.

“La risposta dell’Iran sarà di natura e livello simile – è convinto Shafieian, che riconosce come – le conseguenze dell’uccisione di Haniyeh siano una sfida significativa per Pezeshkian. Ma il governo è in grado di gestire la situazione. Il Paese risponderà in modo maturo”.

Per Marc Marc Polymeropoulos, ex CIA con ruoli in Medio Oriente, un’eventuale risposta da parte dell’intelligence iraniana potrebbe essere sotto forma di attacchi a obiettivi israeliani all’estero, come le ambasciate. “Non credo che gli iraniani abbiano la capacità di colpire funzionari della sicurezza israeliana in territorio israeliano” – ha affermato.

Secondo un funzionario iracheno con rapporti stretti con le forze sostenute dall’Iran nella regione, infine, gli alleati di Teheran in Iraq e Siria pianificano attacchi alle Basi USA in questi Paesi, in concomitanza con un eventuale attacco iraniano contro Israele e ha sottolineato che ai gruppi è stato detto di restare in stato di “massima allerta”.

 

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