L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riferito di aver perso i contatti con il personale dell’ospedale Kamal Adwan nel nord di Gaza, l’unico funzionante in questa parte della Striscia.
“Da quando questa mattina sono state segnalate le incursioni nell’ospedale, abbiamo perso i contatti con il personale.E’ uno sviluppo profondamente inquietante, dato il numero di pazienti assistiti e di persone che vi si sono rifugiate” – aveva commentato nella mattinata di ieri Tedros Adhanom Ghebreyesus su X.
Sempre ieri le Forze Armate israeliane avevano annunciato che nelle settimane precedenti avevano reso possibile l’evacuazione dei pazienti e del personale dall’ospedale, garantendo il funzionamento dei sistemi di emergenza del centro medico.
Infatti, da ieri, l’esercito israeliano sta operando presso l’ospedale Kamal Adwan nella Striscia di Gaza settentrionale, in seguito a “informazioni di intelligence su terroristi e infrastrutture con armi nella zona“.
Secondo le agenzie stampa locali circa 45.000 civili palestinesi sono stati evacuati da Jabaliya, mentre centinaia di terroristi sono stati arrestati e centinaia di uomini armati sono stati uccisi, aggiunge l’Idf.
situazione ben più grave quella annunciata da Al Jazeera che parla, invece, di più di 150 tra pazienti e personale medico intrappolati nell’ospedale Kamal Adwan.
Le forze israeliane hanno fatto irruzione ieri nell’ospedale e hanno ordinato ai pazienti di spostarsi nel cortile principale, ha riferito l’agenzia di stampa Wafa, mentre eseguivano arresti di massa. L’irruzione è avvenuta un giorno dopo che i carri armati israeliani hanno bombardato il complesso dell’ospedale, una delle poche strutture mediche funzionanti rimaste nel nord dell’enclave.
Secondo il direttore dell’ospedale, Hussam Abu Safia – l’unità di terapia intensiva ha subito gravi danni dall’attacco dei carri armati, avvertendo che l’ospedale potrebbe trasformarsi in una fossa comune, con i pazienti che muoiono di ora in ora.