Secondo i dati pubblicati oggi dall’ISTAT, l’inflazione in Italia rimane stabile all’1,3% a giugno. A giugno l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e dell’1,3% su base annua (come nel mese precedente), confermando la stima preliminare.
L’inflazione, affermano gli esperti dell’ISTAT, è sostenuta ancora prevalentemente dai prezzi dei Beni energetici. Alcuni segnali di lieve ripresa si manifestano però anche in altri comparti merceologici, con i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona che tornano a crescere e con quelli degli Alimentari lavorati che attenuano il calo registrato nel mese precedente: solo l’ulteriore flessione dei prezzi sia dei Servizi relativi ai trasporti (con quelli del Trasporto aereo ancora in forte calo) sia degli Alimentari non lavorati (principalmente della Frutta fresca) ne contengono gli effetti, confermando la crescita dell’indice generale dei prezzi al consumo già registrata a maggio.
Nel dettaglio del rapporto dell’Istituto di Statistica, si evidenzia una crescita sostenuta dei prezzi dei Beni energetici (che accelerano lievemente da +13,8% di maggio a +14,1%). Sono poi da segnalare, da un lato, la ripresa della crescita dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da una variazione tendenziale nulla a +1,0%) e l’attenuarsi della flessione di quelli degli Alimentari lavorati (da -1,1% a -0,4%), e dall’altro i cali più marcati dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da -0,4% a -1,1%) e di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da -0,2% a -1,4%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici accelerano entrambe da +0,2% di maggio a +0,3%.