La crisi climatica cambia la società

Nove giovani italiani su dieci riconoscono che la crisi climatica stia modificando la società e il 50% ritiene che quello del clima sia il problema più urgente da affrontare, seguito dall’inquinamento con il 30% e dal mondo animale con l’8%.

I risultati di quello che è il più grande studio sociologico Time to Question, contribuiscono ad abbattere stereotipi come ad esempio il fatto che i comportamenti sostenibili ed eco-compatibili siano un’esclusiva delle classi più abbienti. Emerge infatti che i più precari sono due volte più toccati dai problemi ambientali e il 75% di loro compra bio.

Il 72%) degli italiani afferma che per prendersi cura dell’ambiente ha modificato i propri consumi e il 70% ha limitato gli sprechi mentre il 51% ha valutato o scelto mezzi di trasporto più sostenibili.
C’è anche chi ha deciso di rendere la propria casa più sostenibile ed efficiente, di cambiare la propria carriera lavorativa per motivi etici e ambientali o ancora di limitare l’uso di internet.

Dal sondaggio emerge inoltre prepotentemente la diffidenza degli intervistati nei confronti di governi e istituzioni e la loro capacità ad affrontare l’emergenza climatica. Il 63% dei partecipanti pensa che il Governo non faccia abbastanza per l’ambiente e in particolare l’89% degli italiani chiede che al Governo di imporre pratiche ecologiste.

Per 8 italiani su 10 si potrebbe cominciare dall’eliminare il packaging in plastica, mentre il 55% sarebbe disposto a vietare il transito alle macchine nei centri storici delle città. Il 37% rinuncerebbe a frutta e verdura fuori stagione e il 21% a dolci che contengono olio di palma. Inoltre, quasi 3 su 10 si dicono disposti ad evitare i voli domestici quando non indispensabili e a scegliere mezzi di trasporto meno impattanti.

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