La pietra della “discordia”: il Belgio avanza a discapito della Francia

Le Sorelle Bandiera nel 1978 pubblicavano il loro lp più famoso: Fatti più in là/No io non ci sto; e a distanza di 43 anni, questi due brani del lato a e lato b, calzano a pennello in merito al “caso diplomatico” che in queste ore impazza sul web. E tutto a causa di una pietra.

Ma partiamo dal principio: un contadino belga stava lavorando la sua terra quando a un certo punto il suo trattore non riusciva a passare a causa di una pietra. Così per agevolare il suo lavoro prende e sposta la pietra di due metri. Solo che quella non era una semplice pietra, ma era “la pietra” che segna il confine tra il Belgio e la Francia. La scoperta di questo improvviso “ingrandimento” del Belgio è stata fatta nei giorni successivi da un appassionato di storia; passeggiava in una zona di boschi e campi nei pressi del comune belga di Erquelinnes. L’uomo ha misurato di quanto fosse stata spostata la pietra e di conseguenza il confine: 2 metri e 39 centimetri scoprendo così che il Belgio era cresciuto e la Francia rimpicciolita.

Secondo gli storici e i topografi, la pietra spostata dal contadino marcava il confine tra i due Paesi dal 1819 ; per ripristinare lo stato dei luoghi, il primo cittadino di Erquelinnes ha sollecitato l’agricoltore a rimettere il cippo al suo posto; qualora non collaborasse la vicenda potrebbe essere sottoposta all’attenzione del ministero degli Esteri belga, che a sua volta dovrebbe interpellare una Commissione di confine franco-belga che non è attiva dal 1930. 

Non sarebbe solo la pietra però il problema

Aurélie Welonek, sindaca della cittadina francese di Bousignies-sur-Roc, ha spiegato anche che il contadino “avrebbe anche riposizionato la sua recinzione su alberi che appartengono al bosco di Bousignies e cioè in terra francese“. “Non abbiamo alcun interesse ad espandere la città o la nazione. Il contadino ha reso il Belgio più grande e la Francia più piccola. Non è una buona idea“, ha risposto al canale televisivo francese TF1 David Lavaux, sindaco del villaggio belga di Erquelinnes. Alla fine i due sindaci hanno scherzato sulla vicenda: “In fondo ero felice che la mia città fosse più grande. Ma il sindaco di Bousignies-sur-Roc non era d’accordo“, ha ironizzato il sindaco belga. “Sì in effetti speriamo di riuscire a evitare una nuova guerra per i confini nazionale“, ha risposto la sindaca francese.

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