La Russia ottiene nuovamente il record di produzione di energia dalle centrali nucleari, battendo sia i tempi dell’URSS che se stessa nel 2019 e nemmeno la pandemia di Covid-19 che ha provocato un generale decremento della domanda di energia riesce a fermare questa scelta.
Quanta energia è stata prodotta?
L’energia prodotta nel 2020 dal nucleare, pari a oltre 215,746 miliardi di kWh di elettricità, ha battuto anche il proprio traguardo del 2019 di 208,7 miliardi di kWh, quindi con oltre 7 miliardi di kWh di disavanzo. La notizia fa tanto più scalpore proprio perché il 2020 ha registrato una generale riduzione di richiesta di energia associata alla riduzione della produzione industriale dovuta alla pandemia di Covid-19.
Quando si parla di nucleare in Russia si parla in particolare delle centrali nucleari di Rostov, Balakovskaya e Kalininskaya che hanno fornito la massima produzione tra le centrali nucleari russe.
Attualmente, la quota di generazione nucleare è circa il 19% della produzione totale di elettricità nel Paese quindi una lampadina su cinque nella Federazione Russa si accende grazie all’energia generata dalle centrali nucleari.
Nonostante gli incidenti nucleari la Russia è decisa a mantenere le centrali
Il fatto che la Russia non voglia rinunciare al nucleare fa molto pensare soprattutto dopo che 2019 nel Paese si è registrato un misterioso, quanto grave, incidente nucleare, avvenuto mentre venivano eseguiti test di un sistema di propulsione liquida a base di isotopi su una piattaforma offshore.
Non serve quindi andare molto lontano con la memoria e ripensare al tragico e mai dimenticato incidente di Chernobyl, che continua a far sentire i suoi effetti, per esempio è stato trovato del grano ancora inquinato da quelle radiazioni, visto che gli incidenti nelle centrali nucleari continuano ad accadere e che quindi quella nucleare rimane una fonte molto pericolosa ma sembra proprio che la Russia non cambierà idea su questa fonte di energia.
