La Russia starebbe preparando il blitz in Ucraina

Si apprende dal Wall Street Journal, che cita fonti Militari e di intelligence USA e notizie apparse sui social che da ieri la Russia ha cominciato a muovere i propri  tanks, veicoli da combattimento della fanteria, lanciatori di razzi e altro equipaggiamento militare dalle sue basi nell’estremo est verso ovest.


Mentre mezzi e materiali sono in transito, dirigenti e analisti discutono se la mossa rappresenti la prossima fase del rafforzamento militari russo in vista di un blitz in Ucraina o una tattica del Cremlino per tenere sotto pressione l’Occidente usandola come leva nei negoziati.

Dopo il fallimento  dei negoziati tra Russia e Occidente, l’Ucraina è stata colpita da un massiccio attacco informatico e nel mirino sono finiti diversi siti governativi. “Abbiate paura e aspettatevi il peggio”, recitava un messaggio in russo, ucraino e polacco,  pubblicato sull’homepage dei portali hackerati, tra cui il Ministero  degli Esteri.

Gli USA riferiscono di avere informazioni di un’imminente operazione non ufficiale dei russi in territorio ucraino al fine di poter disporre del pretesto per un’azione militare. La “false flag” – termine tecnico molto amato dai complottisti – ideata dal Cremlino prevedrebbe l’uso di un commando di forze speciali, già dislocato nel Paese, addestrato all’uso di esplosivi per compiere atti di sabotaggio contro le stesse forze sostenute dalla Russia nel Donbass.

Secondo quanto riferiscono alla CNN i  russi avrebbero previsto di iniziare queste attività diverse settimane prima dell’invasione militare, che potrebbe iniziare tra metà gennaio e metà febbraio.

L’intelligence russa avrebbe anche avviato un’intensa campagna di disinformazione digitale per preparare l’opinione pubblica, ucraina e non, alla necessità di tale intervento per evitare presunte violazioni dei diritti della popolazione russofona nelle aree contese dell’est ucraino – tutte accuse che il Cremlino ha liquidato come “senza fondamento”.

La risposta al cyberattacco comunque è stata immediata. Il Segretario Generale  della Nato Jens Stoltenberg ha annunciato che nei prossimi giorni “l’Alleanza atlantica e l’Ucraina firmeranno un accordo su una maggiore cooperazione informatica, compreso l’accesso di Kiev alla piattaforma di condivisione della Nato delle informazioni sui malware“.

Gli esperti cibernetici alleati sono già in Ucraina perché, secondo gli USA, il digitale sarebbe stato uno dei fronti caldi del confronto con la Russia e non è di certo casuale che negli scorsi giorni in vari palazzi di Bruxelles si parlava apertamente di rafforzare le strutture ucraine in tal senso.

Anche l’UE farà la sua parte e il Capo della diplomazia, Josep Borrell, ha annunciato una missione a Kiev della task force digitale europea. “Purtroppo – ha dichiarato a Brest al termine dell’informale Esteri dei 27 – questo non sarà l’ultimo cyber-attacco contro l’Ucraina”. Borrell ha sottolineato che al momento non si hanno prove chiare di chi si celi dietro a quest’azione destabilizzante. “Ma lo sapremo“, ha commentato.

Il Ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian, dopo aver annunciato un’imminente visita in Ucraina insieme all’omologa tedesca Annalena Baerbock, ha evidenziato il desiderio “unanime” dei 27 di continuare il dialogo con Mosca, chiedendo “il più ampio coinvolgimento europeo possibile”.

Da parte Ucraina, il  Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha chiesto a Joe Biden di organizzare un “trilaterale” con Vladimir Putin (online) per favorire la distensione.

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Redazione

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