La situazione delle famiglie e l’impatto della didattica a distanza nell’era del Covid’19 in Italia

A pochi giorni dal tradizionale appuntamento di fine maggio in Banca d’Italia, da Via Nazionale sono stati diffuse due pubblicazioni che trattano aspetti come le famiglie e la DAD, che saranno sicuramente oggetto di ulteriore puntuale approfondimento nella Relazione Annuale e, probabilmente, nelle Considerazioni Finali del Governatore.

Due pubblicazioni: la prima sulle famiglie

La prima pubblicazione contiene gli esiti dell’ultima indagine sulle famiglie italiane, da cui emerge la difficoltà per una larga percentuale (quasi il 40%) a disporre di un reddito sufficiente a coprire le spese. Ancora più allarmante è, poi, il dato dei nuclei familiari (poco meno della metà) che dichiara di non essere in grado di fronteggiare i propri consumi essenziali nemmeno per un mese, in assenza di altri redditi o trasferimenti.

Una situazione, dunque, di severa difficoltà economica, caratterizzata da quasi un terzo dei nuclei familiari, oggetto dell’indagine, che dichiara di aver percepito lo scorso anno un reddito più basso di quello ricevuto prima della pandemia, in un quadro di peggioramento generalizzato, mitigato soltanto dalle misure di sostegno al reddito, di cui dovrebbe aver beneficiato il 25% delle famiglie tra dicembre 2020 e lo scorso febbraio.

Da questa fotografia emergono dinamiche di consumi e risparmi in linea con il quadro generale di grande difficoltà economica.

Dal lato dei consumi la generalizzata contrazione è giustificata, sia da  quanto appena ricordato in tema di disponibilità economiche, sia, nel caso dei nuclei più abbienti, dalle misure di contenimento adottate per contrastare la diffusione degli effetti pandemici e dalla paura del contagio.

Dal lato dei  risparmi si evidenzia una ripresa di quello di tipo precauzionale (circa il 40% delle famiglie è riuscito ad accumulare un po’ di risorse) che, ove formatosi, sarebbe destinato a essere speso quest’anno, comunque, in misura contenuta (1/3).

La seconda sulla DAD

La seconda pubblicazione della Banca d’Italia è dedicata al ruolo svolto dalla didattica a distanza, che, per una parte nell’anno scolastico in corso e, ancor più massicciamente, per quello precedente è stata protagonista assoluta nel nostro Paese.

In estrema sintesi, la valutazione stilata da Via Nazionale sull’impatto della didattica a distanza avvalora le diagnosi formulate da alcuni esperti del settore, che hanno da tempo paventato, da un lato il timore di veder accresciuti i divari negli apprendimenti scolastici; dall’altro una conseguenza ancor più negativa, il rischio di un’accentuazione del fenomeno della dispersione scolastica.

Sono importanti segnali di allarme economico – sociale da non sottovalutare e ai quali si potrà provare a porre rimedio solo con un uso corretto,  trasparente ed efficace delle risorse previste per gli specifici capitoli di spesa dal Piano Nazionale di  Ripresa e Resilienza.

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