Sorgente Group: l’importanza del connubio tra arte e imprenditoria

Oggi sono molte le Fondazioni bancarie presenti nel nostro territorio che hanno trovato nell’Arte un sicuro veicolo di investimento e soprattutto d’immagine, e altre ancora sono le Fondazioni no profit create con l’obiettivo di sostenere progetti culturali. Ma quindici anni fa, nel 2007, quando Valter e Paola Mainetti decisero di creare la Fondazione Sorgente Group furono pionieri coraggiosi in un settore che sembrava avverso ai finanziamenti privati.

Arte e business erano considerati due mondi lontani e non compatibili: il sostegno privato nella realizzazione di progetti culturali era guardato con sospetto. L’imprenditore, collezionista di dipinti antichi e opere archeologiche che si interessasse di arte, mostre, finanziamenti a progetti culturali appariva quasi un intruso. Molta strada è stata percorsa in questi ultimi anni, con la realizzazione di esperienze concrete che hanno visto attuarsi una stretta collaborazione tra la Fondazione Sorgente Group e le diverse Istituzioni pubbliche e culturali, dimostrando che questo genere di sinergia crea reciprocamente valore. Così la Fondazione si è presentata alle Istituzioni e al pubblico nel 2008 esponendo presso la sede del Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo, una delle sue opere più rilevanti e che tuttora riveste un ruolo fondamentale nella Collezione archeologica: il ritratto di Marcello, databile intorno al 25 a.C., in marmo pario e tra le più importanti opere di età augustea. Già in quell’occasione la Fondazione non si limitò al prestito dell’opera, ma finanziò il progetto illuminotecnico a firma del premio Oscar Vittorio Storaro e di sua figlia Francesca, per migliora- re l’illuminazione di tutta la sala di Augusto.

Così come la partecipazione alla mostra “Il sorriso di Dioniso” presso Palazzo Altemps, non si concluse solo con il prestito delle magnifiche opere della più grande maschera antica in bronzo di Papposileno (della seconda metà del II a.C.) e della statua di Dioniso stante del II d.C., ma con l’intero allestimento museale, supportando l’organizzazione e l’apertura al pubblico delle sale dedicate.

Quindi già dalle prime occasioni, la Fondazione ha voluto dimostrare come fosse importante la collaborazione e il sostegno ad iniziative culturali di ampio respiro e che soprattutto il finanziamento privato poteva esse- re un valido alleato per le Istituzioni pubbliche. Secondo l’idea di Valter Mainetti: “Non è sufficiente possedere un’opera d’arte: è necessario conoscerla profondamente, valorizzarla e renderla visibile al pubblico, per realizzare appieno l’obiettivo di una Fondazione d’arte”.

L’Italia è da sempre il paese con il più vasto e numeroso patrimonio culturale da tutelare e proteggere. Sono stati riconosciuti in totale 59 siti Unesco, tra cui le ultime nomine, il 26 luglio scorso, con la Cappella degli Scrovegni a Padova e la città di Montecatini Terme. Ma la nostra ricchezza archeologica, monumentale, architettonica, letteraria e pittorica è così vasta e diffusa in modo capillare che risulta essere parte integrante della nostra storia e della nostra crescita come popolo. L’amore e la passione per l’Arte e la Bellezza ha da sempre coinvolto e appassionato grandi uomini della storia, come elemento fondamentale di ricerca di un completo appagamento e con inevitabili riflessi positivi verso la società.

Fin dall’antichità il possesso di opere d’arte, la protezione degli intellettuali e l’incentivo alla diffusione della cultura conferivano lustro e prestigio a uomini illuminati, consapevoli dell’importanza e dell’influenza che le Arti potevano trasmettere.

“Oggi certamente è aumentata la consapevolezza dell’importanza del nostro patrimonio artistico” – ribadisce il Presidente – “e non si tratta più di mero apparire, ma di un reale desiderio di poter partecipare concretamente al miglioramento della società in cui si vive. La conoscenza della storia, dell’arte e del valore paesaggistico della nostra città è una parte fonda- mentale dell’essere cittadino ed è giusto che anche le aziende contribuiscano alla loro salvaguardia”.

Per questo motivo la Fondazione Sorgente Group ha deciso nel 2012 di inaugurare uno Spazio Museale all’interno dell’edificio storico in via del Tritone 132, dove ha sede il Gruppo Sorgente, così da rendere visibile una parte della collezione e poter far partecipare gratuitamente i cittadini alle iniziative culturali promosse, anche in accordo con il Comune di Roma, entrando a far parte del circuito museale della città. Per la prima volta a Roma una mostra sull’arte Liberty ha inaugurato lo spazio espositivo della Fondazione, esaltando anche il Palazzo finito di edificare nel 1911, proprio nel momento di massimo splendore edilizio della Città, dopo la nomina a Capitale d’Italia nel 1860. Lo Spazio Tritone, così come altre realtà museali private, come i musei di Intesa San Paolo nelle tre sedi di Milano, Napoli e Vicenza, o come il museo della Fondazione Prada a Milano, o ancora “Esperimenti” della Fondazione Alda Fendi, solo per citarne alcuni, sono la concreta visualizzazione del progetto di promozione culturale che si è portato avanti in questi anni. Per affinità va ricordata anche la Collezione della Fondazione Dino ed Ernesta Santarelli, focalizzata sulla scultura antica, marmi colorati e glittica, che viene esposta periodicamente presso le maggiori sedi museali italiane ed europee.

Un esempio di come avvicinare il pubblico all’arte e renderlo partecipe, è stato il progetto multimediale realizzato dalla Fondazione Sorgente Group, su idea della Vicepresidente Paola Mainetti con la collaborazione della società Mizar di Paco Lanciano, attorno alla scultura greca di Athena Nike, affinché fosse virtualmente ricostruita attraverso proiezioni ed effetti luminosi con una voce narrante che ne raccontasse la storia.

“La realizzazione di questa esposizione – racconta Paola Mainetti – ci ha reso estremamente orgogliosi del nostro lavoro e impegno. Vedere un’affluenza così numerosa di pubblico ci ha dato la conferma di quanto interesse ci sia per l’Arte e che i romani di tutte le età vogliono partecipare a queste iniziative.”

La Fondazione Sorgente ha portato, passo dopo passo, a far conoscere anche il nome del Gruppo Sorgente (finanziatore della Fondazione) ad un numero sempre più esteso di persone, anche non appartenenti al mon- do della finanza, aggiungendo lustro, prestigio e anche continuità ad un’azienda che pone le sue origini nel 1910 in Italia e 1919 negli USA. Se il Gruppo negli anni si è posto come obiettivo l’acquisizione di immobili di pregio, i “Trophy building”, il restauro e la valorizzazione degli stessi edifici, con un’attenzione all’architettura e alla storia urbanistica, la valorizzazione di opere di pittura antica e di archeologia classica presenti nella collezione hanno rafforzato la conoscenza del patrimonio artistico. “Possedere all’interno del Gruppo una Fondazione specifica come la nostra” – spiega Valter Mainetti – “ci ha aiutato a confermare che la nostra identità d’impresa è legata fortemente alla tradizione italiana e al territorio di Roma; infatti, l’evoluzione di Sorgente Group segue, dai primi del Novecento, un percorso storico coerente negli obiettivi di business”.

Il prestigio del nome Sorgente Group, legato alla Fondazione, ha superato i confini nazionali grazie anche all’attività di prestito delle opere d’arte in importanti mostre internazionali. Come in occasione dell’esposi- zione a Tokyo presso il National Museum of Western Art nella primavera del 2015, con il prestito del dipinto del Guercino, La Diana cacciatrice, in occasione delle celebrazioni dell’artista. Così anche in occasione del Bimillenario della morte di Augusto nel 2014 quando i ritratti in marmo dei giovani principi, Marcello, Gaio Cesare e Lucio Cesare furono esposti prima presso le Scuderie del Quirinale a Roma e poi portate a Parigi presso il Grand Palais. Il ritratto del giovane Gaio Cesare fu per l’occasione studiato e analizzato, giungendo a riconoscerlo quale ritratto esemplare dell’erede di Augusto e per le sue particolarità venne nominato “tipo Sorgente” entrando così di fatto nella storia degli studi archeologici e rendendo noto il nome della Fondazione e del Gruppo.

Grazie alla curatela della Fondazione, è stata esposta per la prima volta al pubblico la collezione di glittica e gioielli antichi della Paola and Veronica Mainetti collection presso il Metropolitan Museum of Art di New York dal giugno 2013 a giugno 2015 nella sezione di Antichità greche e romane (Gallery 159, 166 e 168). Insieme ai preziosi oggetti è stata presentata anche una statuina femminile cicladica della Grande Dea Madre risalente al V millennio a.C. Quindi, non è corretto limitarsi a vedere i benefici di istituire una Fondazione no profit solo nel vantaggio fiscale legato agli sgravi fiscali, poiché il vero valore aggiunto è nel ritorno d’immagine in prestigio e reputazione. Tale obiettivo fu intuito già da Mainetti, da sempre guidato dalla sua passione per l’arte e l’archeologia, trasmessa da suo padre e coltivata negli anni, e veicolata anche sempre di più verso il mecenatismo. La Collezione Mainetti (Collezione M), infatti, che nasce negli anni Trenta, si è arricchita ed ampliata ed oggi la Fondazione ne ha assunto anche l’incarico di curare, valorizzare e promuovere le collezioni di opere archeologiche e pittoriche insieme a quelle della Società Sorgente Brand, provvedendo al loro approfondimento scientifico e fruizione attraverso il sito web dedicato. In particolare, la collezione di dipinti raccoglie numerose opere del Guercino, costituendo insieme ai dipinti di Fondazione Sorgente una delle più numerose collezioni private nel mondo.

“Quando si comprende il significato profondo delle Arti nel messaggio universale che riescono a trasmettere attraverso i secoli, non certamente economico, ma culturale e quale espressione della creatività umana, subentra il desiderio di condivisione e di partecipazione”, afferma il Presidente. “E questo forte senso di inclusione dell’arte ci permette di sentire più profondamente l’importanza dei progetti che portiamo avanti nel business e nella società”.

Oggi si usano i termini inglesi give back, ovvero la restituzione di valore alla comunità, oppure della cosiddetta CSR – corporate social responsibility, la responsabilità sociale d’impresa, che porta un’azienda a investire in progetti a vantaggio della società in cui è nata, realizzando una forma di condivisione del guadagno e del benessere ricevuto, implementando inevitabilmente un successo d’immagine e stima sociale. Ma dietro la realizzazione di una Fondazione d’arte, pur nella consapevolezza dell’impresa che si vuole compiere e dell’importante investimento economico, vi è prima di tutto uno slancio emotivo e il desiderio di condividere una passione. Mainetti ci spiega uno degli obiettivi più importanti che lo ha spinto a realizzare una Fondazione d’arte: “Mio grande desiderio è sempre stato riuscire ad acquistare importanti opere d’arte presenti nel mercato, soprattutto internazionale, presso antiquari o case d’asta, per poterli riportare nel nostro paese e renderli fruibili, affinché non andassero perse in raccolte private estere. Per questo la nostra attenzione si è focalizzata sull’archeologia e sulla pittura di grandi maestri italiani o che sono stati attivi nel nostro paese.”

La Fondazione in questi anni ha concretizzato i suoi obiettivi di impegno nei confronti della collettività an- che grazie all’attenzione verso l’ambiente e il territorio. Così nel 2015 è riuscita ad ottenere in adozione il Parco Storico Savello, denominato Giardino degli Aranci, come progetto pilota del Dipartimento Tutela Ambientale del Comune di Roma. “Grazie ad un’attenta operazione di restyling abbiamo riportato il Parco Savello alla sua bellezza originaria, così come lo aveva progettato l’architetto Raffaele de Vico nel 1932” afferma con orgoglio Paola Mainetti.

Anche in questo caso molto evidente è stato il plauso dei cittadini che hanno potuto ritrovare e godere nuovamente di una delle aree verdi più ammirate di Roma.

 

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Redazione

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