La TV generalista si “eventizza” e gli ascolti la premiano

Quando la televisione generalista produce contenuti che soddisfano  le richieste dei target di riferimento che, oggi come oggi,  spaziano dai giovanissimi agli ultra novantenni, ottiene quel successo, in termini di ascolti, che fa parte della propria missione strategica, soprattutto nel caso della televisione del Servizio Pubblico, ma anche della televisione commerciale, quando riesce a confezionare prodotti che, all’onor del vero, sono  più facilmente realizzabili  dalla televisione per così dire istituzionale.

Quando la televisione generalista sì “eventizza”, non conosce più distinzioni di target di riferimento, perché interessa tutti, dai più grandi ai più piccoli, riuscendo ad essere predominante sul panorama televisivo, sia nazionale che internazionale.

La conferma arriva proprio dai risultati conseguiti nelle ultime settimane dalla Rai,  sia in termini di ascolti che di interesse da parte dei telespettatori o di coloro che utilizzano i vari devices per guardare la TV.

Il concitato e incalzante racconto dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, realizzato in particolare da Rai News24, il ringiovanito ed energizzante Festival di Sanremo diretto e condotto da Amadeus, l’intervista “Urbi et orbi” di Fabio Fazio a Papa Francesco, costituiscono tre grandi eventi che hanno letteralmente polarizzato l’attenzione di un’immensa fascia di utenti del mezzo televisivo.

Tre eventi apparentemente con target di riferimento molto diversi tra loro, ma che hanno suscitato curiosità sui giovanissimi e un rinnovato interesse negli adulti di qualsiasi fascia di età.

La TV del Servizio Pubblico ha ritrovato la centralità nel dibattito pubblico su tutti i media, sulla rete, sui social e ovviamente anche nelle strade e nelle case, tanto che non c’è stata serie TV che sia riuscita a batterla.

Alla TV generalista, data per morta, sono bastati pochi  giorni di “programmazione eventista” per risollevarsi dal torpore mediatico e svecchiare il palinsesto e potersi prendere la rivincita sulle piattaforme streaming e on demand.

Dunque, innovativo, geniale ed efficace, il progetto editoriale e organizzativo dei nuovi vertici della Rai, che si dice vogliano rimodulare la programmazione e gli organici delle Reti,  uscendo dalla gabbia identitaria che ciascun canale, nel corso degli anni, ha costruito intorno a se stesso e voglia, viceversa, trasmettere i vari prodotti radiotelevisivi spalmandoli  in modo trasversale sui propri  Canali,  secondo uno schema che fa riferimento ad una programmazione di genere e non più solo di Rete.

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