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L’ABF, uno strumento di successo tra risultati rassicuranti e nuove sfide cruciali

Anche nel 2021 si è confermata la popolarità dell’Arbitro Bancario Finanziario – ABF, quale strumento di risoluzione stragiudiziale nelle controversie tra intermediari bancari- finanziari e la propria clientela.

Poco meno di 22.400 ricorsi ricevuti, con un accoglimento pari al 48%, poco meno di 27.500 decisioni dei 7 Collegi Arbitrali, con il riconoscimento di circa 31 milioni di euro, di cui, oltre 20 restituiti alla clientela. Sono queste le principali cifre, rese note con l’ultima Relazione Annuale, che con l’inoppugnabilità dei numeri, scandiscono il positivo percorso operativo dell’ABF dello scorso anno.

Tra i fattori che ne continuano a  favorire la diffusione vanno, certamente, ricordati: il costo di attivazione decisamente modesto (20 euro), il raddoppio del limite di valore della controversia da 100 a 200mila euro, la relativa semplicità procedurale e i tempi brevi di definizione della controversia, mediamente inferiori ai 5 mesi (137 giorni), soprattutto se paragonati a quelli del percorso della giurisdizione ordinaria.

Scendendo nei dettagli, si nota che il numero dei ricorsi risulta in calo rispetto al livello dell’anno precedente (-28%) per il minor numero di  quelli presentati nei due ambiti, cessione del quinto e buoni fruttiferi postali, che, invece, negli anni precedenti ne avevano marcatamente alimentato la crescita complessiva; lo scorso anno, infatti, vi è stata una loro flessione rispettivamente del 55% e del 31%. Sono, viceversa, in significativo aumento (+52%) i ricorsi in tema di servizi e strumenti di pagamento; un fenomeno, che, tra le sue concause, annovera, sicuramente, la maggiore diffusione dei pagamenti digitali, necessitata dall’emergenza sanitaria legata alla pandemia da Covid’19.

Quanto alla distribuzione dei ricorsi tra i Collegi, la parte prevalente risulta assorbita ancora una volta da quelli di Milano e Roma con un complessivo 44%, mentre il fanalino di coda di questa particolare classifica è appannaggio del Collegio arbitrale di Torino (8%).

Ancora tre notazioni, da ultimo, su altrettanti aspetti emersi nella Relazione Annuale. La prima concerne il peso dei ricorsi cessati (17%) per l’accordo intervenuto tra le parti  e la sperimentazione da parte dei Presidenti dei Collegi Arbitrarli di una strumentazione per la loro definizione anticipata, senza dover attendere la decisione collegiale.

La seconda attiene al tasso di adempimento delle decisioni arbitrali che, una volta estrapolati i dati riferiti ai due ambiti della cessione del quinto e dei buoni fruttiferi postali, continua a mantenersi su livelli decisamente alti (96%).

La terza, infine, tocca le prospettive future dell’ABF, essendo proseguito lo studio per un’applicazione delle tecniche d’intelligenza artificiale ai fini di un ulteriore miglioramento della funzionalità complessiva del sistema, ferma restando l’autonomia decisionale dei Collegi Arbitrali. Dunque, una nuova appassionante sfida per questo Arbitro!

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