Sono, certamente, numerosi gli spunti di riflessione significativi, che si possono trarre dalla lettura e dall’analisi della Relazione del Presidente Patuelli, presentata all’ultima Assemblea dell’ABI – Associazione Bancaria Italia della settimana scorsa e in cui il banchiere ravennate è stato rinnovato nel suo incarico presidenziale per il quinto mandato triennale consecutivo.
Se ne ricordano qui due, che possono essere considerati tra i fili conduttori di questa Relazione. Il primo è il “respiro europeo”, dato alle considerazioni svolte e che affiora in modo evidente fin dalle primissime pagine; iniziando, ifatti, a sottolineare come il contesto, in cui le banche operano, debba registrare un’importante trasformazione, passando dal vecchio patto europeo di stabilità e crescita ad uno nuovo, con l’inversione dei due fattori, crescita e stabilità.
In un altro passaggio della Relazione, poi, si mette in evidenza come la crescita delle Unioni economica, bancaria e dei mercati dei capitali debba avvenire senza oneri per le banche e con omogeneità delle pressione fiscale nei singoli Stati membri, avendo l’obiettivo di realizzare l’uguaglianza delle concorrenza delle imprese nella UE; un’ uguaglianza, già condizionata dall’impatto degli spread legati ai differenti debiti pubblici
E, infine, sempre in chiave europea, Patuelli riafferma la necessità di una prosecuzione del processo di costruzione dell’Unione bancaria, scandita da “Testi Unici Europei con norme identiche di diritto bancario, finanziario e fiscale e con proporzionalità di oneri burocratici “.
L’altro filo conduttore, presente in questa Relazione, emerge nella sottolineatura del ruolo dell’ABI per la crescita qualitativa del mondo bancario italiano, citando i numerosi momenti e strumenti collegiali in questo senso orientati, quali: Bancomat con le sue innovazioni e riforme, CBI, società consortile per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, ABI Lab per la ricerca e l’innovazione, la Fondazione per l’Educazione Finanziaria, ABI Servizi e l’Istituto Einaudi per gli studi bancari e finanziari.
Un aspetto decisamente cruciale, che rivela, in definitiva, il suo complessivo e concreto gradiente valoriale nell’impegno posto dall’ABI, oltreché nella tutela degli interessi legittimi del mondo bancario, anche in quello più generale di una finanza etica e responsabile. Facendo riferimento ad una bussola, rappresentata dall’ “intransigenza morale nell’economia di mercato regolata, nella società aperta per la crescita economica, sociale e civile con alti principi etici che debbono caratterizzare ogni attività economica”.
L’ABI: tra l’attenzione al processo di costruzione dell’UE e l’orientamento agli alti valori etici