Un 40enne aquilano è stato arrestato per violenza sessuale nei confronti di giovani aspiranti modelle, anche minorenni. L’arresto è avvenuto nel primo pomeriggio di venerdì scorso. Ad eseguirlo, gli agenti della locale Squadra Mobile.
L’attività investigativa ha avuto inizio a giugno scorso. Tutto è partito dalla denuncia presentata da una ragazza che lamentava di essere stata oggetto di attenzioni particolari da parte di un fotografo professionista durante la realizzazione di un photobook per pubblicizzare della biancheria intima.
Tutto da una denuncia per palpeggiamenti durante lo shooting
Personale della Sezione Reati contro la Persona della Squadra Mobile, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di L’Aquila, ha iniziato una delicata attività di indagine. Questa ha portato a scoprire che il professionista in questione era solito utilizzare metodi deontologicamente discutibili. Si tratterebbe di palpeggiamenti e sfregamenti delle parti intime del corpo delle giovani modelle. I discutibili servizi fotografici venivano svolti presso diverse località di L’Aquila e di tutto il territorio nazionale, in relazione a determinati eventi moda o pubblicitari e shooting fotografici.
Pubblicava sui social senza consenso le foto delle modelle in topless
Si sono poi aggiunte altre testimonianze. Altre modelle hanno, infatti, lamentato il comportamento poco professionale e sessualmente esplicito dell’uomo. Gli inquirenti sono riusciti a ricostruire un vero e proprio modus operandi del fotografo. Sfruttando la sua professione di fotografo professionista, particolarmente attivo nella realtà aquilana anche con alcune testate giornalistiche, e abusando della sua posizione di superiorità derivante dalla differenza di età e, in alcuni casi, anche dalla promessa di un lavoro, durante i servizi fotografici compiva atti di violenza sessuali: palpare il seno o i glutei delle modelle ovvero tentare approcci sessuali fino a diffondere, sui principali social network, foto che ritraevano le giovani ragazze in topless, senza il loro consenso.
(foto di Pixabay)
