L’attacco di Putin al Donbass è già iniziato

Dai colleghi giornalisti, che si trovano in questo momento nella regione del Donbass, si apprende che l’attacco che Putin aveva preventivato per la giornata della domenica di Pasqua,  non potendolo mettere in pratica in questi giorni per il maltempo, grazie ad un’ampia schiarita presente su tutta la regione, di fatto è già iniziato, con efficaci e intensi bombardamenti su tutto il territorio.

Putin di certo sa che, di fronte al suo popolo e al cospetto del mondo intero, non gli è più consentito sbagliare. Inoltre, ha più volte ripetuto,  in diverse occasioni, che i colloqui di pace potranno riprendere  solo dopo che la Russia avrà la certezza di avere riconquistato militarmente le repubbliche del Donbass.

È presumibile, pertanto,  che questa certezza gli derivi solo dalla capacità e dalla potenza di fuoco che l’Armata Rossa riuscirà  a imprimere per respingere la resistenza Ucraina. Quest’ultima, seppure molto efficiente e volenterosa,  ben poco potrà fare contro il potente dispositivo di guerra messo in campo da Putin, che deve riscattare la sua immagine di “vincitore perdente” dopo il forzato ritiro da Kiev e dopo le difficoltà incontrate nell’infrangere le linee di resistenza Ucraina nel sud del paese, come ad esempio a Mariupol e a Odessa, strenuamente difese dalle forze armate e di difesa civile ucraine.

Putin non può fallire il suo obiettivo e quindi utilizzerà ogni strumento che avrà a disposizione per conseguire un risultato vincente, acquisire definitivamente la regione del Donbass, liberarla da ogni forma di resistenza e lasciando l’Ucraina divisa da una virtuale “linea di separazione”.

Rumors provenienti da parte di esperti del Governo di Mosca, annunciano anche il probabile arrivo  sui cieli dell’Ucraina dei temibili cacciabombardieri dell’Aeronautica Militare della Stella Rossa.

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