Le imprese devono essere aiutate concretamente

Il Centro Studi della Confindustria ha lanciato un grido d’allarme con riferimento alla crescita produttiva delle imprese italiane.

Terminata l’emergenza Covid, le imprese si ritroveranno fortemente indebitate, non essendo possibile sperare in una solida ripresa del fatturato e in un adeguato recupero del cash flow.

Esso, generato dalla differenza tra i ricavi e i costi operativi correnti, sarà fortemente colpito dall’ impennata del debito. Questo passa in durata da 5,4 anni del 2021, contro il 2,2 del 2019.

Nell’area servizi, ancora più penalizzata, si passa dai 2 anni del periodo pre-crisi ai quasi 4 nel 2021.

Il sistema bancario nel 2020 ha sostenuto, in linea generale, le imprese in virtù anche della garanzia statale, sui numerosi prestiti emergenziali, con un +7,4%  anno ad ottobre, rispetto al 2019.

I prestiti, però, vanno rimborsati, attraverso ciò che l’attività d’impresa genera.


La strada da seguire, oltre al rafforzamento della situazione finanziaria con un allungamento del debito – semplice placebo – è quella di accelerare gli investimenti previsti dal Recovery Plan, oltre a quelli del Mes, superando ogni steccato ideologico e politico.

L’indebitamento fiscale delle imprese

Un occhio attento, poi, all’indebitamento fiscale, che sta per esplodere.

Il costante scivolamento del debito, con soluzioni tipo rottamazioni e rateizzazioni, lasciano il tempo che trovano. Sono, infatti, configgenti con la capacità delle unità produttive e delle famiglie, a poter far fronte ai propri impegni, vista la profonda crisi in essere.

Con coraggio, bisognerebbe prendere la decisione di abbattere il vecchio debito fiscale che si è accumulato negli ultimi cinque anni. Secondo alcuni studiosi attenti bisognerebbe arrivare a chiedere realisticamente solo il 30% del progresso.

In tal modo si avrebbe la disponibilità di 150 miliardi, a fronte, previdibilmente, di velleitarie speranze.

È una decisione forte per la quale occorre un forte orientamento politico, che prescinda da qualsiasi condizionamento, dettato da un costante clima pre – elettorale.

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