Quella di Salvini “non è una grande proposta, io ho sempre detto che per me è giusto che su base volontaria si incentivi chi vuole a fare una breve esperienza”. Lo ha detto il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, rispondendo a una domanda sul progetto di legge per reintrodurre la leva militare obbligatoria in Italia, presentato da Matteo Salvini.
“Io – ha aggiunto – non sono d’accordo sulla base obbligatoria, perché credo che il danno che ha fatto la base obbligatoria negli ultimi anni di leva sia stato quello di far vivere il rapporto con le forze armate come una costrizione, e questa cosa non mi è mai piaciuta”.
“Considero un errore ritornare a immaginare un obbligo, non fosse altro perché chi ha proposto la base volontaria per primo è stato il Fronte della Gioventù di cui ero un dirigente nazionale. Noi ci dimentichiamo che siamo stati noi a dire ci vuole un esercito professionale, perché capivamo che i tempi moderni presupponevano un esercito competente”.
Poi, commentando le parole del leader della Lega, ha osservato: “Salvini dice che il servizio militare forma i giovani, però questo è un compito della scuola, non è un compito delle forze armate, non è che il servizio militare era fatto per formare i giovani, era fatto per difendere la libertà e l’indipendenza”.
“Oggi – ha sottolineato la seconda carica dello Stato – non lo possiamo reintrodurre per raddrizzare la testa dei giovani, ammesso che ci sia da raddrizzarla, questo è un compito che spetta alle famiglie e alla scuola, quindi aggiustiamo la scuola, diamo valore alla famiglia, ma non obblighiamo chi non vuol fare il militare a farsi un periodo di naia”. “Non mi pare che finito il servizio di leva quelli che hanno fatto il servizio di leva siano migliorati, anzi sono quelli che hanno fatto il ’68”, ha detto La Russa.
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