L’iceberg più grande al mondo si stacca. È grande quanto il Molise

Un enorme iceberg si è staccato da una piattaforma di ghiaccio in Antartide e sta galleggiando attraverso il Mare di Weddell. Lo rende noto l’Agenzia Spaziale Europea. Il suo nome è A-76 ed è attualmente il più grande del mondo. A-76 misura circa 170 chilometri ed è largo 25, per un’area complessiva di 4320 chilometri quadrati.  

Per poter capire meglio la sua grandezza possiamo fare un paragone con la regione italiana del Molise che misura 4.461 chilometri quadrati. Secondo alcuni scienziati, a provocare il distaccamento, è il cambiamento climatico: “la temperatura media della superficie terrestre, è aumentata di un grado dal 19esimo secolo, diventando abbastanza alta per incrementare la siccità, le ondate di calore e i cicloni tropicali. Ma l’aria sopra l’Antartide si è riscaldata più del doppio in questi anni” hanno dichiarato dall’Esa l’Agenzia spaziale europea.

L’enormità dell’A-76, che si è staccato dalla piattaforma di ghiaccio Ronne in Antartide, si classifica come il più grande iceberg esistente sul pianeta; A-76 grande quasi quattro volte la città di New York, supera l’A-23A, che è di circa 3.380 km quadrati e galleggia anch’esso nel mare di Weddell. L’iceberg è stato originariamente individuato dal British Antarctic Survey e confermato utilizzando le immagini dal satellite Copernicus. 

Il Titanic ha dato il via allo studio degli iceberg

Prima del 1912 non c’erano sistemi di monitoraggio degli iceberg che mettessero in guardia le navi sul pericolo di possibili collisioni. La tragedia dell’affondamento del Titanic, avvenuta il 15 aprile del 1912 e che provocò la morte di circa 1.500 dei suoi 2.223 passeggeri, diede una forte spinta all’istituzione di organismi di sorveglianza degli iceberg. La Marina americana pattugliò le acque monitorando i flussi di ghiaccio; fino a quando nella Conferenza Internazionale sulla Sicurezza in Mare del novembre 1913, tenutasi a Londra, venne decisa la nascita di un ente di osservazione permanente degli iceberg.

Nel giro di tre mesi sarebbe nata la International Ice Patrol, conosciuta con la sigla IIP. Il compito è raccogliere dati meteorologici e oceanografici nell’Atlantico settentrionale; doveva misurare le correnti, i flussi di ghiaccio, la temperatura e i livelli di salinità. Nel XX secolo molti altri enti scientifici sono stati istituiti per studiare e monitorare gli iceberg; tra cui il NIC ovvero National Ice Center, nato nel 1995.

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