Funerali Elisabetta II: abbiamo visto la Storia passarci vicino

Un giorno tanto atteso, dalla famiglia reale, da Londra, dal mondo. Si è appena conclusa buona parte della giornata del funerale della Regina Elisabetta II.

Circa 2 milioni le persone che sono arrivate a Londra. Si stima invece che siano stati 4 miliardi i cittadini della Terra che hanno seguito l’evento da tutto il Mondo. A Londra, la maggior parte delle persone si è assiepata sulla Mall, la grande via che conduce a Buckingham Palace. La città è totalmente bloccata, a lutto, per sino il Big Ben suona un solo rintocco, attutito, anche alle 14, per rispetto.

Prima tappa: dalla Hall all’Abbazia

Il feretro esce dalla Hall e viene posto sulla carrozza del cannone, uno storico mezzo, della veneranda età di 123 anni. Le cornamusa e il passo degli uomini e donne, 142 come da tradizione, della Royal Navy accompagnano Elisabetta all’Abbazia. In prima fila il figlio, Re Carlo III, visibilmente commosso, e i due nipoti, il Principe William e il Duca Harry. Harry, come anche il Principe Andrea, sono gli unici membri della famiglia reale a non indossare la divisa militare. Entrambi hanno infatti rinunciato ai titoli reali e, non essendo più “working royals”, partecipano all’ultimo saluto alla sovrana in abiti civili.

Sulla bara della Regina Elisabetta, lo stendardo reale e non la più celebre Union Jack. Il Royal Standard è un arazzo diviso in 4 quadranti: per 2/4 simboleggia l’Inghilterra, 1/4 la Scozia e 1/4 Irlanda del Nord. Sulla bandiera la corona imperiale con 2868 diamanti e 269 perle, tra l’altro, utilizzata per incoronare il padre di Elisabetta. Poi lo scettro, oro e diamanti, che indica il buon Governo, e il globo, una sfera d’oro sormontata dalla croce per indicare ancora il potere reale disceso dal Cielo. Infine i fiori: non i classici di colore bianco, da protocollo, ma ortensie, rose da giardino e rosmarino.

Arcivescovo di Canterbury: “pochi leader hanno ricevuto una tale dimostrazione d’amore”

Quindi l’arrivo nell’Abbazia e il rito funebre. La prima lettura è affidata alla Baronessa Scotland, Segretario generale del Commonwealth. La seconda, invece, alla Premier Liz Truss. Il passaggio più sentito, il sermone, è pronunciato dall’Arcivescovo di Canterbury, Justin Welby. “Coloro che si mettono al servizio degli altri, saranno amati, saranno ricordati”, dice. E specifica: “pochi leader hanno ricevuto la dimostrazione d’amore che abbiamo visto in questi giorni qui”.

Terminata la cerimonia religiosa, il feretro torna sotto il cielo della City. Inizia l’ultimo passaggio fra i “sudditi” della Regina: parte dal cuore della fede di Londra e del suo stesso Regno, l’Abbazia di Westminster, dove l’hanno salutata 2.200 persone, fra autorità politiche e reali.

Il biglietto di Carlo sul feretro: “In loved and devoted memory”

Il decano di Westminster benedice il feretro, le trombe squillano prima dei due minuti di silenzio. Un momento che ha unito chissà quanti migliaia di persone nel mondo e che precede l’inno “God save the queen”. Il feretro lascia l’Abbazia di Westminster, con sù il biglietto di Carlo, Re Carlo III: “In loved and devoted memory” si legge. Giunge attraverso The Mall all’arco di Wellington. Da qui entra ad Hyde Park. Da lì l’ultimo atto verso il Castello di Windsor dove c’è la Cappella reale.

Ultimo atto del rito oggi pomeriggio al Castello di Windsor

Il carro funebre di Elisabetta II, in particolare, arriverà a Windsor intorno alle 17 italiane. Si unirà a una processione su Long Walk fino al Castello di Windsor. Sarà raggiunto dal Re e dai membri della famiglia reale prima di spostarsi verso la Cappella di San Giorgio per la cerimonia di commiato alle 18 italiane. La funzione sarà officiata dal decano di Windsor con la benedizione dell’arcivescovo di Canterbury. La bara della Regina, infine, sarà sepolta nella cappella di San Giorgio, insieme al principe Filippo e ai genitori, re Giorgio VI e la regina madre, nel corso di una cerimonia privata.


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