Lockdown per non vaccinati. L’Italia sulla scia dell’Austria

Il Sottosegretario alla Salute Andrea Costa sulla percorribilità anche in Italia della scelta austriaca, ha detto: “Lockdown per non vaccinati? Giusto fare distinzioni. Se i casi di Covid continueranno ad aumentare e le vaccinazioni non cresceranno fino a raggiungere il traguardo del 90% di immunizzati, le scelte possibili non saranno molte. Credo sia giusto fare una distinzione fra chi si è vaccinato e chi non si è vaccinato”.

Il Sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri invece si esprime cosi: “Abbiamo un Green pass e il Green pass è il mezzo per evitare i lockdown. Il Green pass è anche uno strumento di diagnostica non è solo per i vaccinati”. 

Matteo Bassetti, Direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, commenta: “Se i casi dovessero continuare a crescere e le vaccinazioni invece si dovessero fermare ai numeri attuali, ovvero inferiori a quelli che ci servono per arrivare al 90% della copertura velocemente, concordo sulle restrizioni per i non vaccinati per accelerare le immunizzazioni. Può essere uno stimolo, ma solo perché queste persone devono sapere che se si immunizzano li mettiamo in una condizione di non finire in ospedale e di non rischiare la vita”. Conclude Bassetti: “Sono sicuro che queste persone alla fine ci ringrazieranno. E se ci saranno delle chiusure devono valere solo per chi deliberatamente e contro la scienza ha deciso di non vaccinarsi”.

Andrea Crisanti, Direttore del dipartimento di Microbiologia dell’Università di Padova, invece ha dichiarato: “E’ una follia dal punto di vista giuridico ed epidemiologico. Penso che siamo all’improvvisazione. Non ha nessun senso epidemiologico anche perché i vaccinati trasmettono il virus. E uno che non si può vaccinare perché sta male che fa? Rimane a casa perché non si può vaccinare? La Costituzione non la prevede questa cosa”.

Il virologo Fabrizio Pregliasco, docente della Statale di Milano, afferma: “Il lockdown solo per i non vaccinati contro Covid-19, in caso di picchi nei contagi e terapie intensive in sofferenza, mi sembra un’opzione possibile e interessante che abbassa il livello di rischio nei contatti interumani. Non essendoci un manuale di gestione bisogna fare riferimento ad esempi e soluzioni varie e questa è una soluzione possibile perché il rischio di infezione nei contatti tra non vaccinati o tra vaccinati e non vaccinati è superiore”. Il virologo continua: “Ogni contatto interumano è a rischio ma il contatto con soggetti non vaccinati fa sicuramente salire la probabilità di aumentare la diffusione del contagio. E del resto se un provvedimento del genere dovesse essere adottato tutelerebbe anche gli stessi non vaccinati, più vulnerabili a un’infezione grave in caso di alta circolazione virale”.

Il Presidente della provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher pensa già al  “modello austriaco”. Secondo il Presidente il territorio potrebbe presto trovarsi: “nelle condizioni dell’Austria, dove si parla di maggiori restrizioni”. La situazione il questa provincia è particolarmente delicata visto che la popolazione immunizzata contro il Covid è pari al 76,8% , la percentuale più bassa d’Italia, cioè 360.334 persone su una popolazione complessiva di 530.000.

Kompascher ha commentato: “Le cifre stanno peggiorando, abbiamo sempre più infezioni, la situazione è correlata alle vaccinazioni e purtroppo abbiamo la conferma che la scienza dice da mesi:meno vaccinati e più rischio, meno vaccinati e più infezioni e persone ricoverate”.  

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