Lorefice, “fondi UE messi a terra dal Governo”

Su 64 miliardi di euro messi a disposizione dal Piano Nazionale Complementare, sono stati spesi sino ad oggi solo 621 milioni, ovvero meno dell’1%. Importanti e urgenti progetti di riqualificazione per l’ambiente, per la sanità, per l’istruzione, per la ricerca, sono paradossalmente a rischio per mancanza di fondi, nonostante quelli messi a disposizione dal Pnrr che non sono stati volutamente utilizzati,  oppure non è stato possibile utilizzarli, sperando  che sia solo quest’ultima la ragione per il loro mancato utilizzo.

Pietro Lorefice (M5S), Senatore Segretario della Presidenza del Senato e componente della Commissione politiche UE in una nota stampa inviata agli organi d’informazione, richiama l’attenzione della stampa e dei cittadini sulle poche risorse messe a disposizione dai Fondi europei e utilizzate solo in minimissima parte dal Governo.

Il Senatore scrive: “Abbiamo ascoltato per mesi le litanie del Governo Meloni e del ministro Fitto. Ci siamo sentiti dire che avevano la soluzione in tasca per migliorare il tasso di spesa del Pnrr, dei Fondi europei e del Fondo complementare. Li abbiamo ascoltati mentre spiegavano che l’accentramento di un incredibile potere economico, in capo al dicastero di Fitto, sarebbe stata la chiave di volta per spendere meglio e più velocemente. Oggi, per l’ennesima volta, la freddezza dei numeri smonta questa favoletta propagandistica.

Dalla relazione trimestrale all’Unione Europea – precisa la nota di Lorefice –  trasmessa dalle Autorità di gestione dei vari programmi, vengono fuori numeri spaventosi sulla messa a terra governativa: a fine aprile 2024 è stato speso solo lo 0,9% dei 74 miliardi di Fondi strutturali europei e dei cofinanziamenti nazionali al valere sulla programmazione 2021-2027.

A questo dato, già sin troppo eloquente sull’incapacità di spesa del Governo Meloni, si aggiunge il bassissimo tasso di spesa non solo del Pnrr, ma anche delle risorse del Fondo complementare. A ringraziare sentitamente Fitto e Meloni, per questi incredibili record, non può che essere il Sud del Paese, già schiaffeggiato da iniziative come l’autonomia differenziata e il taglio da 3,5 miliardi del Fondo di perequazione infrastrutturale.

Il Senatore Lorefice conclude la propria riflessione chiedendosi per quale motivo, ad esempio, il Ministro Fitto avrebbe preteso di accentrare presso il proprio  Dicastero una montagna di risorse legate al Pnrr, Fondi UE, Zes unica del Mezzogiorno, senza riuscire a utilizzarle e senza imporvi, peraltro, alcun controllo.

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