Lorefice (M5S): “ il Governo ha dichiarato guerra alla stampa”

Nel mondo sono attivi 56 conflitti, il numero più alto mai registrato dalla fine della Seconda guerra mondiale. Il dato emerge dall’edizione 2024 del Global peace index, pubblicato a giugno dall’Institute for Economics & Peace.

Lo studio rivela che il livello medio di pace è sceso dello 0,56%, la dodicesima volta che accade negli ultimi 16 anni.

La maggior parte di questi conflitti sono quelli  cosiddetti dimenticati, di cui raramente raccontano i media, ma in ogni caso tutti coinvolgono territori in cui si confrontano esseri umani. Conflitti sanguinari, che hanno lasciato e lasciano sul campo di battaglia milioni di vittime. Sono le guerre che, dimenticate o meno che siano, restano aperte alla conoscenza e al giudizio di chi sente la necessità o ancora meglio il dovere di informarsi e nel migliore dei casi di cercare di fare qualcosa per porvi fine.

Tuttavia, ci sono altre forme di conflitto, che non fanno ricorso alle armi convenzionali e strategiche, delle quali, spesso, la gente comune non si accorge, perché utilizzano  le armi della propaganda e della strumentalizzazione ideologica per contrastare, distorcere e limitare la libertà di pensiero e di linguaggio di coloro che, come i giornalisti, hanno il compito di raccontare i fatti per quello che sono, senza sconti per nessuno.

Sono guerre teoricamente meno pericolose di quelle convenzionali perché, a parte qualche rara eccezione, non lasciano morti sul campo e sono frutto della strategia della manipolazione e della strumentalizzazione ideologica usata per lo più per coprire le verità.

Tra queste c’è la guerra che il Potere mette in campo per difendersi e attaccare gli organi di stampa che raccontano le cose che non vanno bene, quelle che non si piegano al volere del Potere e spesso ne svelano le deviazioni.

Nella classifica mondiale del 2024 sulla libertà di stampa osservata in 180 Paesi, curata da Reporter Senza Frontiere, l’Italia occupa il 46º posto nel mondo, perdendo ben cinque posizioni rispetto al 2023. Come riferisce lo studio, a influire sul peggioramento della nostra posizione sarebbe stato soprattutto il fatto che un membro della coalizione parlamentare, in questo momento storico al potere,  sta cercando di acquisire la seconda più grande agenzia di stampa italiana, per poterne ovviamente farne arma di subdola propaganda, di esaltazione e difesa della propria politica. (https://tg24.sky.it/mondo/2024/05/03/giornata-mondiale-liberta-stampa-classifica-2024/amp)

Un fatto allarmante e sconfortante, e in una recente intervista rilasciata al quotidiano “La Notizia”, il Senatore Pietro Lorefice (M5S), giornalista e Segretario dell’Ufficio di Presidenza del Senato e Membro delle Commissioni Ambiente e Politiche Comunitarie, non ha usato mezzi termini per commentare l’atteggiamento di alcuni parlamentari dell’attuale maggioranza di Governo nei confronti della stampa e ha affermato – “siamo di fronte ad un’impressionante serie di atteggiamenti ostili da parte del centrodestra nei confronti della libera informazione ed e’ sinceramente frustante vedere un Governo che considera un giornalista un mero strumento, nonché un capro espiatorio dei fallimenti di Meloni e sodali”.

Lorefice ha rincarato la dose e nella sua dichiarazione, ha commentato duramente le reazioni del Presidente del Senato, responsabile, secondo il Senatore, di aver derubricato il caso dell’aggressione al giornalista di La Stampa, Joly, pestato da parte dei Giovani di Fratelli d’Italia perché, secondo Ls Russa, non si era qualificato, prima di riprendere la loro manifestazione.

Lorefice, nel medesimo articolo, ha condannato senza attenuanti anche quella che definisce – l’assurda reazione della Premier  all’inchiesta sulla Federazione Giovanile di Fratelli d’Italia, con scomposti attacchi al giornalismo definito sotto copertura.

Il Senatore non risparmia critiche anche nei confronti della Ministra Santanchè, che ha lanciato il proprio attacco contro il New York Times ritenendolo responsabile – ha affermato Lorefice – di aver messo sotto i riflettori la tragica situazione di siccità in cui versa la Sicilia, ignorando le roboanti promesse di fondi offerti all’isola da parte dello Stato.

Le dichiarazioni di Lorefice sono macigni lanciati in difesa della libertà di stampa contro l’Esecutivo e conclude la sua intervista con un invito rivolto alla Premier, al Presidente del Senato e alla Ministra Santanche’, affinché riflettano sulle parole di Horacio Verbitsky, giornalista e scrittore argentino, tra i Responsabili della sezione americana di Human Right Watch oltre che collaboratore di El Pais, New York Times, Wall Street Journal, Il Fatto Quotidiano, quando afferma che – giornalismo è diffondere ciò che qualcuno vuole che non si sappia, il resto è propaganda.

E del resto, non possiamo dimenticare le recenti affermazioni del nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione del suo intervento nella Giornata mondiale della libertà di informazione appena trascorsa,  quando ha sottolineato che – “Ogni atto rivolto contro la libera informazione, ogni sua riduzione a fake news, è un atto eversivo rivolto contro la Repubblica. Il ringraziamento più intenso riguarda il prezioso e talvolta non facile compito di seguire e interpretare il mondo delle istituzioni e della politica, dandone notizia ai cittadini, esprimendo opinioni, suggerimenti, critiche che, non va mai dimenticato , sono essenziali nella vita democratica. (https://tfnews.it/mattarella-ogni-atto-contro-la-libera-informazione-e-un-atto-contro-la-repubblica/)

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