Lorenzo Guerini, aumenta la presenza della Difesa oltre il Mediterraneo

Qualche giorno fa si è svolta l’audizione del Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, presso la III^ Commissione Esteri della Camera dei Deputati. Protagonista, è stata un’indagine mirata a rendere nota la politica estera dell’Italia legata alla pace e alla stabilità nel Mediterraneo.

L’audizione si è svolta in videoconferenza e in tale occasione, Guerini ha dichiarato che la Difesa sta facendo molto in termini di contributo per la sicurezza nell’area del Mediterraneo. “Ciò avviene – commenta il Ministro della Difesa – attraverso la presenza in profondità con funzioni di sorveglianza aerea e navale, dissuasione e intervento immediato e con la capacità di contribuire al miglioramento della sicurezza nei paesi partner con la formazione e l’addestramento e grazie al robusto network di relazioni che abbiamo sviluppato con tutti i Paesi della Regione”

Difendere la zona in questione è una priorità, ma che va oltre i confini.

Da diversi anni ormai, la Libia può contare sulla presenza militare del nostro Paese e questo, attraverso la missione della Marina nel porto tripolino di Abu Sitta in appoggio alla Guardia Costiera libica. Così come sono diversi i militari impegnati nella missione ONU in Libano, NATO in Kosovo e quella europea IRINI alle quali “si aggiungono gli impegni nelle operazioni Sea Guardian e Mare Sicuro”.

Forte la crescita del numero dei militari impegnati in Sahel: “Stiamo inoltre incrementando negli ultimi anni la nostra presenza in Sahel agendo in piena sinergia con i partner occidentali già operanti nell’area nell’ambito delle iniziative di ONU, UE e multilaterali quali la più recente Task Force Takuba. In Niger, poi, rafforzeremo ulteriormente la nostra presenza con la costruzione di un ulteriore hub nazionale proprio nella capitale del Paese, Niamey, che sarà funzionale alle attività della missione bilaterale MISIN e a quelle di Takuba”

Proprio a Takuba, sono rimasti feriti nei giorni scorsi, a causa di un ordigno esplosivo improvvisato, tre militari svedesi, che insieme ai nostri italiani, a estoni e cechi, affiancano i francesi a Mali.

Guerini, l’impegno per “Mare Nostrum”

L’antico termine Mare Nostrum, indicava in epoca romana il Mar Mediterraneo. Oggi, con questa definizione, si è soliti pensare all’operazione militare, ma anche umanitaria, iniziata nel 2013 per fronteggiare l’emergenza sanitaria per i migranti.

E’ giunto il momento, tuttavia, di pensare al Mare Nostrum, al Mediterraneo, non in termini strettamente geografici, bensì, a uno “spazio geopolitico multidimensionale che ricomprende paesi, culture e società differenti ma sempre più strettamente interconnessi, dal punto di vista economico e della reciproca sicurezza, caratterizzata da crisi e problematiche i cui effetti si riverberano, inevitabilmente, sulla nostra Regione”.

Questo significa che l’area si allarga e di conseguenza, anche le forze armate aumentano; dal Medio Oriente e il Golfo per passare nella fascia del Sub-Sahara, poi Corno d’Africa e attraverso il Sahel che si estende al Golfo di Guinea.

Ciò che avviene oltre quei confini riguarda anche il nostro Paese, il che tradotto, ogni azione nel Continente africano, dal terrorismo jihadista ai traffici illeciti, non può far girare l’Italia dall’altra parte.

L’Italia c’è.

Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it