Lost: la serie che ha cambiato le serie tv pronta al suo ritorno

Diciassette anni fa sulle tv americane, andava in onda la prima puntata di Lost; una serie tv che prometteva già dai trailers una cosa mai vista. E infatti come Lost mai nessuno. In Italia arriverà l’anno dopo e il suo successo sarà inimmagginabile. 

Sei stagioni che a distanza di anni hanno lasciato il segno. Anche dopo l’ultima puntata, andata in onda undici anni fa, la serie continua a far parlare di sé e del suo “significato“. Lost è la prima serie che vede l’investimento, sia economico che di mezzi e persone, da parte di una casa di produzione. 

La storia di Lost è fatta di suspance, colpi di scena e di soprannaturale. Tutto ha inizio quando il 23 settembre 2004 l’aereo di linea 815 della compagnia australiana Oceanic Airlines, in volo da Sydney a Los Angeles, precipita su un’isola apparentemente disabitata. I 48 sopravvissuti si accampano sulla spiaggia e si organizzano per resistere fino all’arrivo dei soccorsi, che però tardano ad arrivare.

Nel tentativo di trovare un modo per fuggire, si renderanno conto che altre persone, prima di loro, sono naufragate su quell’isola e probabilmente sono ancora lì. 

Struttura della serie

Gli episodi di Lost hanno una struttura particolare che, con il tempo, è diventata una delle ragioni per cui la serie è diventata così famosa nel mondo. La serie gioca tantissimo con quelli che in gergo vengono chiamati flashback e flashforward ovvero dei salti indietro e in avanti nella storia. Nella maggior parte dei casi vengono narrate due storie distinte: una principale, che narra gli eventi sull’isola e che continua di puntata in puntata; poi una storia secondaria, focalizzata su eventi relativi a un solo personaggio e dal punto di vista di quest’ultimo, presentata tramite flash alternati alla storia principale e a questa più o meno collegati.

Il passaggio dalle vicende sull’isola ai flash (e viceversa) viene segnalato da un suono simile al rombo di un motore di un aereo, di intensità crescente. Fino al finale della terza stagione, questi flash erano costituiti esclusivamente da flashback: venivano cioè raccontati eventi passati relativi ai personaggi. In seguito, hanno cominciato ad essere usati anche dei flashforward, che presentano le condizioni di alcuni dei personaggi in un tempo successivo alla storia principale. 

Lost potrebbe “ritornare” grazie a Netflix

In casa Netflix c’è chi dice che loro siano pronti per il ritorno all’isola; anche la ABC sarebbe pronta. Come ha fatto intendere Karey Burke, presidentessa del network , che si è recentemente espressa a favore di un reboot della serie ricca di mistero: “rieditare la serie Lost implica sicuramente un adattamento ai tempi, ai ritmi e all’intreccio narrativo degli show contemporanei.” 

La “battaglia” per il ritorno di Lost ora è in mano agli sceneggiatori; bisognerà capire se il ritorno sarà un sequel o un reboot. Ma quello che fanno capire le grandi produzioni e che molto presto il bene e il male, il bianco e il nero torneranno sulle nostre tv. O piattaforme digitali.

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