GdF Macerata

Macerata: aziende coinvolte in illecite percezioni di finanziamenti

I finanzieri del Gruppo di Macerata, della Compagnia di Civitanova Marche e della Tenenza di Porto Recanati, nei giorni scorsi, hanno approfondito la posizione di un nutrito numero di imprese risultate connotate da specifici indici di anomalie.

L’attenzione delle Fiamme Gialle si è incentrata sulla verifica dei corretti presupposti per l’ottenimento, da parte delle imprese selezionate, di finanziamenti garantiti dallo Stato e di contributi a fondo perduto erogati dall’Agenzia delle Entrate, destinati a contenere i negativi effetti economici e sociali conseguenti all’emergenza epidemiologica in corso.

Nello specifico, i Finanzieri della Compagnia di Civitanova Marche e della Tenenza di Porto Recanati, avvalendosi, in alcuni casi, anche dei poteri di Polizia valutaria e quindi attraverso approfondimenti di natura antiriciclaggio, hanno esaminato sia le movimentazioni bancarie poste in essere da tre società, risultate percettrici di finanziamenti coperti da garanzia pubblica per complessivi € 260.000 circa, sia i dati della fatturazione elettronica associata all’attività svolta, constatandone la distrazione di parte di essi per fini personali o familiari, contrariamente a quanto previsto dalla legge.

Gli amministratori delle citate società controllate sono stati conseguentemente segnalati alla Procura della Repubblica per i reati di malversazione a danno dello stato e appropriazione indebita aggravata, nonché all’Agenzia delle Entrate per l’applicazione delle relative sanzioni amministrative.

L’attività svolta dal Gruppo di Macerata ha riguardato, invece, un’impresa risultata aver percepito un contributo a fondo perduto di oltre € 14.000. Attraverso l’esame della documentazione contabile è emerso, in questo caso, che l’imprenditore ha dichiarato un fatturato superiore a quello effettivo, allo scopo di incassare un contributo maggiore di quello spettante. Il responsabile è stato segnalato all’Agenzia delle Entrate per l’applicazione delle relative sanzioni amministrative.

Complessivamente, ammontano a circa € 60.000 le somme indebitamente percepite, in relazione alle quali, oltre alle conseguenze di natura penale, si rischiano sanzioni amministrative che possono arrivare fino al 200% della somma indebitamente percepita.

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