Il Vaticano riapre il caso di Emanuela Orlandi. A quasi quarant’anni dalla scomparsa, il promotore della giustizia vaticana Alessandro Diddi insieme alla Gendarmeria hanno deciso di riaprire le indagini di una vicenda che ha scosso la Santa Sede e le sue massime istituzioni, in un percorso giudiziario e investigativo che ha sfiorato ipotesi inquietanti di ogni tipo.
Gli inquirenti sono pronti a scandagliare di nuovo tutti i fascicoli, i documenti, le segnalazioni, le informative, le testimonianze per non lasciare nulla di intentato. Questo apprende l’Adnkronos. Si ripartirà dai dati processualmente acquisiti, si seguiranno nuove piste e vecchie indicazioni all’epoca non troppo approfondite.
L’iniziativa della magistratura vaticana si muove – apprende sempre l’Adnkronos – nel solco della ricerca della verità e della trasparenza a tutti costi voluta da Papa Francesco, e per quanto riguarda l’affaire Orlandi si inserisce sulla scia dell’attenzione mostrata al caso da altri pontefici, a partire da Giovanni Paolo II (fu il primo, nel suo appello durante l’Angelus, a ufficializzare l’ipotesi del sequestro).
Il destino parallelo di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori
Le nuove indagini su Emanuela potrebbero arrivare a uno squarcio di luce anche sulla vicenda della coetanea Mirella Gregori, scomparsa pure lei quell’anno.
(foto di Pixabay)