Milano si è colorata di arcobaleno, oggi all’Arco della Pace, grazie a migliaia di bandiere, ghirlande, borse, lacci, mascherine e visi dipinti a mano per l’evento conclusivo della Pride Week, a cui hanno partecipato anche il sindaco Giuseppe Sala e Alessandro Zan, primo firmatario della legge contro l’omotransfobia.
Un popolo eterogeneo, di giovanissimi e genitori, di omosessuali ed etero, di transessuali e poliamorosi, tutti rigorosamente in mascherina anche se con difficoltà è stato rispettato il distanziamento sociale. Perfetto il servizio d’ordine affidato ai City Angels, che ha permesso ai partecipanti di vivere una manifestazione colorata, pacifica e pacifista.
Sul palco si sono esibiti cantanti di rap e trap, mentre nella piazza sventolavano bandiere di Verdi, PD, antifascisti, studenti e una miriade di associazioni che combattono per l’Europa dei diritti.
Tra i più fotografati, una trans travestita da leopardo e un Gesù con tanto di croce su cui erano scritte a mano le parole d’ordine del mondo LGBT+ e non solo. Nel mirino di chi è intervenuto sul palco il Premier ungherese Orban più della destra italiana. Ma l’applauso più convinto l’ha strappato una mamma: “Siamo orgogliosi di essere i vostri genitori“.
“L’Italia deve decidere da che parte stare, il problema con Salvini non è personale, è politico”. Lo ha detto il Deputato del PD Alessandro Zan a margine del Pride Milano. “Salvini – ha spiegato il primo firmatario del Ddl che porta il suo nome – appoggia un leader come Orban, dice di aver letto la legge ungherese e di non averci trovato nulla di strano. Come possiamo noi sederci a un tavolo di trattativa con chi, come Salvini e Meloni, sostiene quei paesi che stanno facendo delle leggi discriminatorie?”.
“Quando sento Salvini che manda i messaggi a Enrico Letta e lui mostra perplessità, lo capisco. Ma con che credibilità possiamo sederci a un tavolo con loro” – ha commentato Zan. – “Adesso c’è stata una forte mobilitazione e gli italiani sono favorevoli a questa legge anche nel centro destra” ha concluso. “Hanno presentato una leggina che è un attacco alla legge Mancino. Se fosse approvata, noi faremmo un passo indietro.”