Marcello Mastroianni:venticinque anni fa il suo addio

Il grande attore ci lasciava venticinque anni fa. Personificazione di stile , dotato di carisma naturale e talento straordinario, lungo la sua carriera teatrale e cinematografica, durata più di cinquanta anni ,è riuscito a interpretare una varietà di ruoli non sempre riscontrabile in altri attori.

I suoi personaggi capolavori della cinematografia italiana

Impossibile nominarli tutti, senza dover stendere un enciclopedico elenco, per la moltitudine di personaggi interpretati da Mastroianni. Meglio soffermarsi su alcuni  di una filmografia segnata da incontri fondamentali come quelli con Luchino Visconti, Federico Fellini, nonché con Ettore Scola, Marco Ferreri,  e da film divenuti pietre miliari risalenti soprattutto agli anni d’oro del cinema italiano: Le notti bianche (1957), , La notte (1961), Divorzio all’italiana (1961), (1963), Ieri, oggi, domani (1963), Una giornata particolare (1977) . La vera consacrazione la ottiene  nel ruolo di Marcello Rubini, il cinico giornalista  de “La dolce vita”  film capolavoro di Federico Fellini.

Negli anni dimostra di essere un attore completo e versatile, capace di affrontare con capacità e grande disinvoltura qualsiasi ruolo. Lavora con partners bellissime, italiane e straniere, ma solo con Sophia Loren, con la quale gira dodici film, si crea un’intesa davvero unica. Quarant’anni insieme.

I riconoscimenti della sua lunga carriera

Nella sua lunga carriera Marcello Mastroianni ha rappresentato con grande generosità, la cinematografia italiana a livello internazionale. Nel 1997 ha ricevuto il premio speciale al Nastri d’Argento. Dal 1955 al 1997  vince 18 premi:5 David di Donatello, 2 Festival di Cannes, , 3 Festival di Venezia , 8 Nastri d’ argento.Inoltre riceve tre candidature al Premio Oscar come miglior attore per la sua interpretazione in Divorzio all’italiana  di Pietro Germi, Una giornata particolare  di Ettore Scola e Oci ciornie di Nikita Sergeevič Michalkov.

Infine torna in teatro con Le ultime lune di Furio Bordon, una commovente e amara considerazione sulla vecchiaia, poco prima di spegnersi a Parigi, dopo una lunga malattia, il 19 dicembre 1996.

 

 

 

(foto screenshot da “Buonasera Raffaella” 5 dicembre 1985)

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