Margherita Hack: per i suoi 99 anni il Doodle commemorativo di Google

È stata tra le più importanti, se non la più importante, astrofisica mondiale. Oggi Margherita Hack avrebbe compiuto 99 anni e Google le dedica il suo Doodle di commemorazione. 

Conosciuta per i suoi lavori di divulgazione scientifica sullo Spazio e su come funzionano le stelle, oltre che per il suo impegno civile. Margherita Hack è nata a Firenze il 12 giugno del 1922, in una via che è stata premonitrice ovvero Via Cento Stelle ed è morta il 29 giugno del 2013. È stata la prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia, esattamente a Trieste. Infatti grazie al suo lavoro e alle numerose ricerche pubblicate, in quegli anni l’Osservatorio ottenne una notevole rilevanza nella comunità scientifica internazionale.

L’omaggio di Google è un Doodle in 3D che la ritrae divisa tra Terra e cielo, accanto ai piedi gli amati gatti, davanti agli occhi le stelle e nel logo l’asteroide 8558 Hack, che orbita tra Marte e Giove, chiamato in suo onore nel 1995. Margherita Hack si era specializzata nella classificazione delle stelle sulla base del loro spettro, cioè delle loro emissioni luminose e radiazioni. Molti dei suoi studi erano inoltre dedicati all’analisi dei sistemi binari, cioè quei sistemi stellari in cui ci sono due stelle che orbitano intorno a un centro di massa comune.

Nel 2007 dichiarò: “Il compito della scienza è cercare di capire quali siano le leggi che regolano l’universo, la nostra vita, i nostri pianeti, senza ricorrere a Dio. Ricorrendo a Dio non c’è più bisogno di scienza. È come se Dio ci desse da fare le parole crociate, tanto poi se non si fanno, spiega tutto lui. Il compito della scienza è proprio quello di fare a meno di Dio. Cercare di capire con la propria ragione.

Alla carriera accademica Margherita Hack ha sempre affiancato la divulgazione, portata avanti con semplicità ed ironia, in un modo vicino alla gente, parlando di astronomia nei libri per bambini, nei teatri e in tv. Gianluca Razzini, astrofisico e giornalista di Focus, ha dichiarato: “La cosa forse più bella è che è accaduto in modo naturale, per la sua verve innata e la sua capacità di comunicare, non certo perché fosse in cerca di popolarità. La Hack, per i giornalisti, era una certezza. Sempre disponibile, offriva immancabilmente il suo commento non banale“.

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