La cooperazione agroalimentare può sviluppare importanti occasioni di dialogo e prospettive occupazionali. In occasione dell’incontro Ministeriale degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale che si è svolto a Matera nell’ambito del G20, il Future Food Institute in collaborazione con il T20, World Food Forum e Stati Generali delle Donne hanno ospitato la conferenza Food For Earth presso l’Università degli Studi della Basilicata. Nell’ambito delle iniziative di Food For Earth, va consolidandosi una partnership proattiva tra il Future Food Institutee la FAO, mirando ad accelerare la transizione ecologica dei sistemi agroalimentari globali e del Mediterraneo, potenziando le iniziative e il network tra gli scienziati, gli innovatori, le startup, la società civile e i decisori politici. L’emergenza sanitaria ha fatto emergere le sistematiche debolezze degli attuali modelli di produzione e consumo alimentare basati su un uso insostenibile delle risorse naturali, la delocalizzazione delle produzioni e uno sfruttamento insignificante delle potenzialità e specificità locali, con effetti distruttivi sul patrimonio naturale e sociale delle comunità.
Sono necessarie produzioni agroalimentari più efficienti, ecosostenibili e radicate nei territori di appartenenza. Ogni anno si perdono 24 miliardi di tonnellate di terreno fertile, in gran parte a causa di pratiche agricole insostenibili a cui vanno sommate le emissioni di gas serra prodotte per il 18.4% direttamente da agricoltura e silvicoltura. Un sistema insostenibile e non più praticabile. Da Matera vanno diffondendosi messaggi forti e ostacoli da superare, per un futuro alimentare equo e sostenibile per l’umanità intera, che possa abbattere le differenze dei paesi nel rapporto produzione e consumo di cibo, partendo dall’agricoltura.
Modificare norme, mutare abitudini, elaborare innovazione ma soprattutto avviare processi evolutivi per una società sostenibile è compito di tutti e il tema del food rimarrà sempre al centro di dibattito sociale. “Nel contesto della Food Coalition, FAO, Future Food Institute e UNIDO stanno lavorando a stretto contatto con organizzazioni nazionali in Italia, Grecia e Spagna per sostenere la trasformazione dei sistemi agroalimentari, sviluppando soluzioni innovative e fornendo assistenza tecnica alle istituzioni locali competenti e ai piccoli agricoltori (con una forte attenzione ai giovani e alle donne) in Tunisia, Marocco e Iraq su alcune delle filiere più sensibili del settore agricolo mediterraneo. L’assistenza tecnica sarà fornita sulla base delle migliori pratiche e dell’esperienza di successo di sistemi agroalimentari ben funzionanti nel bacino del Mediterraneo durante la pandemia, con la dieta mediterranea come componente principale per una produzione sostenibile e modelli dietetici sani, facendo leva sul ruolo del settore privato nello sviluppo di partenariati sostenibili e inclusivi”, ha dichiarato in occasione dei lavori Maurizio Martina, Vicedirettore generale FAO. I paesi del G20 devono giocare un ruolo cruciale nella promozione di sistemi agroalimentari più sostenibili per non trascurare e abbandonare i pasi più svantaggiati e ricostruire al meglio quello che la pandemia e i sistemi agroalimentari contemporanei hanno distrutto. A livello globale il fardello della malnutrizione è distribuito in modo ineguale, mentre molti paesi del G20 soffrono ampiamente di alti tassi di sovrappeso e obesità. Numerosi sono i paesi non appartenenti al G20 che sono colpiti dalla fame e dalla crescente denutrizione. Un impegno globale che la comunità internazionale deve affrontare e che, in occasione di tali lavori, è stato sostenuto con vigore anche dal Comune di Matera con l’attivismo proattivo del Sindaco Domenico Bennardi e dell’intera amministrazione comunale.