Sette i minuti dell’intervento dellaPresidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al Vertice della Comunità Politica Europea a Chisinau, in Moldova. “Un evento di particolare valore in un particolare clima” ha commentato la Premier facendo riferimento alla presenza del Presidente Zelensky, portatore al tavolo delle ragioni dell’Ucraina oggi. Meloni ha sottolineato l’importante di essere oggi in Moldova, “un’altra nazione che ha rischiato l’aggressione, se l’Ucraina non l’avesse difesa come ha fatto e se noi non l’avessimo aiutata a farlo”.
Tutto in un clima di “crisi” dice la Premier “che si è rivelata occasione di confronto e di approfondimento dei nostri problemi”.
Da qui il valore Europa – “non un club” – ma un stato di essere per gli uomini “liberi e uguali”, ribadisce Meloni. “Siamo qui per ricordare che questi principi non sono in discussione e non saranno distrutti da chi pensa che possa portarci alla peggiori difficoltà dello scorso secolo” ha proseguito. L’accesso dei Paesi come la Moldova nell’UE – spiega la Premier – non significa “allargare l’Unione europea ma di tornare indietro insieme, a quello che eravamo: non c’è un’Unione europea di serie A e di seri B, ma solo una Europa”. In questa visione di unione Meloni definisce la risoluzione del futuro dell’UE, partendo da quella delle crisi: da quella energetica a quella politica interna e con i partner globali, dall’Afica agli USA. Quindi cita anche la crisi derivante dalla migrazione illegale dal Continente Africano.
Ribadisce, nel punto stampa, il messaggio al centro del Vertice che “l’Europa è soprattutto una civiltà. Una civiltà fondata su libertà e ugualglianza fra gli uomini. Un’Europa che ha bisogno, come diceva Giovanni Paolo II, di respirare con due polmoni: quello orientale e quello occidentale”. Il tutto all’interno – nuovamente lo definisce – di un contesto di crisi, energetica e non solo, in cui ci sono delle sfide tra cui anche quelle di “ricongiungimento” di alcuni Paesi con l’UE.
