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Meloni: venerdì doppia visita. Premier a Stoccolma e Berlino

La questione dei migranti e i fondi UE saranno al centro dei due incontri, in un solo giorno, già in agenda Meloni. Il Premier infatti venerdì prossimo sarà in mattinata a Stoccolma e nel pomeriggio a Berlino. Le visite arrivano a una manciata di giorni dal Consiglio straordinario europeo del 9 e 10 febbraio.

Patto migratorio, Danielsson: “non prima della primavera del 2024”

Sui migranti, mentre Roma chiede con forza una soluzione europea in tempi stretti, la Svezia è da annoverare tra i Paesi che non vogliono cambiare le norme attuali. Lars Danielsson in un’intervista al Financial Times ha detto apertamente che il nuovo patto migratorio non vedrà la luce durante la presidenza svedese, in corso: ci si arriverà “non prima della primavera del 2024”, a suo giudizio.

Meloni si aspetta un cambio di passo dalla “difesa dei confini esterni” al miglioramento dell’ “azione in tema di rimpatri”. Con il Premier Ulf Kristersson, poi, affronterà anche il tema delle possibili modifiche alle norme sugli aiuti di Stato, alla luce dei potenziali effetti discriminatori verso le imprese europee provocati dai sussidi americani previsti dall’imponente Inflation Reduction Act varato dall’amministrazione Biden.

Questi due temi anche all’incontro bilaterale con Scholz, fissato alle 15 in Cancelleria. Si replica il tradizionale schema Nord-Sud, falchi contro colombe. L’idea di emettere nuovo debito comune, caldeggiata da Roma, è infatti osteggiata dal cancelliere tedesco e dai Paesi cosiddetti ‘frugali’, dunque Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Austria, Irlanda, Estonia e Slovacchia. E pare non aver fatto breccia, stando alle indiscrezioni, nel piano che domani la Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen presenterà. Si tratta, in realtà, di comunicazioni di indirizzo prive di una vera e propria proposta legislativa, ma che serviranno da base per la discussione del summit del 9-10 febbraio.

Meloni: “non lasciare nessuno indietro”

La partita, dunque, è aperta e tutta da giocare. Il rischio è di un’Europa a due velocità più di quanto non lo sia già ora: “bisogna avere il coraggio di investire sul futuro senza lasciare nessuno indietro”, ha rimarcato ieri Meloni sempre dopo l’incontro con il presidente del Consiglio europeo.


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