Mercenari inglesi condannati a morte da Donetsk. Londra: “sono prigionieri di guerra”

Il Governo di Boris Johnson è “profondamente preoccupato” per la condanna a morte inflitta da una corte dell’autoproclamata repubblica filorussa del Donetsk ai due “mercenari” britannici. Si tratta di Aiden Aslin e Shaun Pinner e, con loro, un commilitone marocchino. “Abbiamo ripetutamente detto che sono prigionieri di guerra, che non vanno strumentalizzati a scopi politici e che hanno diritto all’immunità in base alla Convenzione di Ginevra”, ha commentato un portavoce di Downing Street.

Non senza aggiungere che Londra continua a “lavorare con le autorità ucraine per garantire un trattamento da prigionieri di guerra a ogni cittadino britannico” arruolato fra le forze di Kiev. Le famiglie dei due ex militari britannici hanno denunciato il processo come uno show condotto “in violazione della Convenzione di Ginevra” sui prigionieri di guerra. Lo riporta il Guardian. Mentre l’ex Ministro Tory Robert Jenrick, deputato del collegio di uno dei due, ha accusato “le autorità russe” di averne strumentalizzato “in modo completamente vergognoso” la cattura e di “oltraggio al diritto internazionale”. Ma spera comunque che “in un prossimo futuro” essi possano essere oggetto di uno scambio di prigionieri.

La titolare del Foreign Office, Liz Truss, ha espresso “totale condanna” per la sentenza di morte inflitta ai due. “Essi sono prigionieri di guerra, imputati in un processo farsa che non ha assolutamente alcuna legittimità”, ha insistito la Ministra degli Esteri del governo di Boris Johnson: “I miei pensieri sono per loro e le loro famiglie, continueremo a fare tutto ciò che possiamo per sostenerli”.


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